Scontro sui social tra Salvini e la Boschi. L’esponente dem: “Lo schema è sempre il solito. Appena dico qualcosa il ministro scatena l’odio”.
ROMA – Non si ferma lo scontro Salvini-Boschi. A rincarare la dose, questa volta, è l’esponente dem che si difende dagli insulti sessisti ricevuti dopo le polemiche dei giorni scorsi: “Lo schema – scrive su Facebook l’ex ministra – è sempre quello. Appena dico qualcosa che lo fa arrabbiare, Salvini scatena l’odio dei suoi. Che tristezza sapere che questi insulti appaiono sulla pagina del responsabile della sicurezza nazionale. E che Salvini decide di non cancellarli. Che tristezza non ricevere un solo commento di solidarietà da parte dei leghisti perbene. E delle donne leghiste o grilline“.
Di seguito il post di Maria Elena Boschi su Facebook
“Quello che è certo – conclude – è che io non mollo. Mi hanno attaccato su varie cose quando ero ministro e adesso lo fanno per aver proposto la mozione di sfiducia. La reazione nervosa di Salvini mi fa capire che quella mozione andava fatta subito. Ma non ho paura e io non taccio perché me lo ordina Salvini“. E la risposta del ministro è arrivata con un emoticon.
Di seguito la risposta di Matteo Salvini
La difesa di Zingaretti
Sulla vicenda è intervenuto anche Nicola Zingaretti: “Da diversi giorni si sta muovendo una galassia di profili social, tutti dell’orbita di Salvini, che passano il proprio tempo ad agitare la gogna contro esponenti del PD. Al ministro chiediamo di vigilare e reprimere questo genere di offese e insulti a partire dai profili gestiti da dipendenti sella sua segreteria al Viminile”.
Le dichiarazioni della Boldrini sullo scontro Salvini-Boschi
Non poteva mancare la reazione social di Laura Boldrini, che in passato è stata protagonista di scontri verbali con Salvini: “Il ministro dell’Interno scatena odio contro una deputata di opposizione. E i commenti rivoltanti dei suoi fan sono ancora sulle sue pagine senza che nessuno li rimuova. Un abbraccio a Maria Elena Boschi e una promessa a Salvini: non riuscirai a silenziare il dissenso, mettitelo bene in testa“.