Scontro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini: l’alleanza vacilla

Scontro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini: l’alleanza vacilla

La Lega contesta l’invio di missili all’Ucraina, mentre Giorgia Meloni difende la decisione del governo italiano.

Il recente vertice Nato ha riaffermato il sostegno all’Ucraina da parte delle nazioni occidentali, con l’Italia in prima linea, Giorgia Meloni, premier italiano, ha ribadito la necessità di distinguere tra l’aggressore, la Russia, e l’aggredito, l’Ucraina.

Meloni si è detta “fiera” dell’invio di sistemi di difesa aerea a Kiev, descrivendoli come il modo migliore per proteggere una nazione aggredita. Tuttavia, la Lega, rappresentata dal vice di Matteo Salvini, Andrea Crippa, ha espresso forti riserve su questa decisione, mettendo in discussione la natura difensiva dei missili.

Il ministro Salvini attacca di nuovo la premier sull’invio di aiuti militari in Ucraina. Ma la premier fissa la linea rossa: “La maggioranza si è sempre dimostrata compatta“.

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Differenze di visione sulla difesa aerea

Crippa ha dichiarato: “Quali sarebbero le armi difensive inviate all’Ucraina? I missili sono armi difensive? I missili sono sempre missili e uccidono le persone“. Questa ‘rivelazione bomba’ riflette una visione profondamente diversa rispetto a quella di Fratelli d’Italia (FdI). Meloni ha risposto con fermezza, ribadendo che la posizione italiana è chiara e allineata con il programma governativo, che prevede il sostegno all’Ucraina e alle iniziative di pace.

La strategia italiana e le tensioni politiche

La posizione della Lega è focalizzata sulla ricerca di un processo negoziale che porti alla pace, evitando l’invio di armi che, secondo Crippa, alimentano la guerra. Questo punto di vista contrasta nettamente con quello di FdI, che vede nella fornitura di sistemi di difesa un mezzo per proteggere la popolazione civile ucraina e resistere all’aggressione russa.

Giorgia Meloni ha sottolineato che il governo italiano ha concentrato i suoi sforzi su sistemi di difesa antiaerea, considerati essenziali per difendere l’Ucraina. “Dipende anche da cosa si invia“, ha spiegato Meloni, sostenendo che la difesa aerea è cruciale per proteggere i civili dagli attacchi russi.

Le tensioni tra Lega e Fratelli d’Italia potrebbero intensificarsi con l’avvicinarsi della discussione sulla Manovra e le spese militari. Meloni ha chiarito che l’Italia intende mantenere l’impegno di spendere il 2% del PIL per la difesa, in linea con gli accordi Nato, e sta esplorando la possibilità di acquisire nuovi sistemi d’arma, compresi i missili a lungo raggio statunitensi.

In parallelo, l’Italia punta a sviluppare nuovi sistemi difensivi attraverso collaborazioni europee. A margine del vertice Nato, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha firmato una lettera di intenti con Francia, Germania e Polonia per sviluppare missili a lungo raggio nell’ambito del programma Elsa (European Long-Range Strike Approach).

Inoltre, joint venture tra industrie della difesa, come quella tra Rheinmetall e Leonardo, mirano ad accelerare la produzione di sistemi d’arma, cruciali in un contesto di crescente tensione geopolitica.