Il flop dei test sierologici a scuola: solo un insegnante su quattro lo ha fatto.
ROMA – Il flop dei test sierologici a scuola. Come riportato da La Repubblica, solo un insegnante su quattro si è sottoposto ai controlli per verificare se hanno avuto il virus.
Un numero sotto le aspettative del Governo che, come successo con Immuni, si aspettava una risposta maggiore da parte dei docenti. Dati bassi che sembrano essere strettamente collegati al rischio di dover stare in quarantena se positivi e asintomatii.
Il flop delle chiamate veloci
L’altro flop della scuola è arrivata con le chiamate veloci. Doveva essere un’opportunità in più ai tempi del Covid per arrivare al ruolo in anticipo. In realtà i numeri, almeno secondo i sindacati, si sono rivelati molto bassi con solo 400 cattedre assegnate.
Dati non condivisi dal Miur che ha parlato di 2.500 trasferimenti su 10mila domande. Cifre diverse di sindacati e Ministero che sono sempre più ai ferri corti. Il ritorno a scuola si avvicina con il rischio di lasciare diverse cattedre vuote è molto alto. Una ripartenza che si preannuncia molto complicata con le polemiche destinate a durare ancora per diverso tempo.
La scuola riparte
Le polemiche non sembrano fermare il ritorno a scuola che in Italia sarà differenziato. Le prime classi in alcune città sono rientrate in anticipo al 14 settembre, data stabilita dal Miur per far ripartire un anno scolastico che si preannuncia ricco di ostacoli da superare.
Le difficoltà sono rese anche dalla chiusura nel weekend del 20-21 settembre per le elezioni amministrative e il referendum. Un impegno che ha portato molti governatori a decidere di rinviare l’inizio della scuola al 24. Nonostante questo le polemiche sono destinate a durare per diverso tempo con l’anno scolastico che si preannuncia molto complicato.
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