Sea Watch, la magistratura sfida Salvini: no all’espulsione di Carola

Sea Watch, la magistratura sfida Salvini: no all’espulsione di Carola

Niente espulsione per Carola Rackete. La capitana della Sea Watch resterà in Italia almeno fino al 9 luglio, giorno dell’interrogatorio.

AGRIGENTO – La magistratura sfida ancora una volta Matteo Salvini. La Procura di Agrigento ha bocciato la richiesta del ministro dell’Interno di espellere la capitana della Sea Watch dall’Italia.

Una decisione – ampiamente anticipata dai media italiana – dovuta anche al fatto che martedì 9 luglio è previsto il nuovo interrogatorio per Carola Rackete, accusata di favoreggiamento dell’immigrazione. La giovane tedesca, quindi, resterà in Italia molto probabilmente un’altra settimana e poi potrebbe, in caso di via libera dai giudici, ritornare in Germania. Per lei difficilmente ci potrà essere una nuova missione immediata nel Mediterraneo visto il fascicolo aperto. Ma sicuramente la comandante appena si chiuderà questa vicenda è pronta a salpare e sfidare nuovamente il leader leghista.

Sea Watch, Patronaggio nega l’espulsione di Carola: la rabbia di Salvini

La decisione di Patronaggio e della Procura di Agrigento ha scatenato la rabbia di Matteo Salvini. Il vicepremier in più di una diretta social ha chiesto ai giudici, protagonisti di questa decisione, di lasciare la magistratura e fare politica.

Ma da parte dei magistrati nessun passo indietro sulla questione. “Finora non abbiamo rivelato la prova di una collusione tra i trafficanti di essere umani e le ONG – aveva dichiarato il procuratore di Agrigento – ma non è escluso che in futuro si possano trovare delle prove di questo tipo“.

fonte foto https://twitter.com/robertosaviano

Sea Watch, Carola Rackete lascia Agrigento

Intanto in attesa dell’interrogatorio di martedì prossimo, Carola Rackete lascia Agrigento. “E’ ancora in Italia – precisa Giorgia Linardi ma non è detto che ci resti nei prossimi giorni. Abbiamo preparato un piano per proteggerla dalla stampa. Ha bisogno di riposarsi e di iniziare a pensare alla sua deposizione del 9 luglio“.

Giorni di relax per la comandante della Sea Watch che proprio prima di lasciare la Sicilia ha confessato ironicamente alla portavoce della ONG: “Forse è il caso che emigro in Australia ad occuparmi di albatros“.

Di seguito il tweet con la conferenza stampa odierna

fonte foto copertina https://www.facebook.com/pg/seawatchprojekt/