Caso Montante, chiesto un nuovo processo per l’ex leader di Confindustria

Caso Montante, chiesto un nuovo processo per l’ex leader di Confindustria

Un secondo processo per Antonello Montante. E’ questa la richiesta avanzata dalla Procura di Caltanissetta.

CALTANISSETTA – La Procura di Caltanissetta ha chiesto un secondo processo per Antonello Montante. Dopo una prima condanna a 14 anni, i magistrati hanno sollecitato un nuovo procedimento giudiziario per una seconda associazione a delinquere.

Un’inchiesta che vede tra gli indagati anche l’ex capo della Dia Arturo De Felice, l’ex governatore Rosario Crocetta e due fedelissime di Montante che facevano parte della giunta regionale. Nei prossimi giorni sarà presa una nuova decisione sul possibile processo nei confronti delle persone coinvolte in questa vicenda.

La ricostruzione

La richiesta di un secondo processo è avvenuta al termine di una lunga indagine. Come riportato da La Repubblica, l’ex leader di Confindustria avrebbe spunto De Felice a disporre delle indagini nei confronti dei suoi rivali.

L’imputato esercitava le proprie prerogative istituzionali – si legge nell’atto di accusa – in maniera tale da soddisfare gli interessi personali e di soggetti a lui collegati, adottando, anche su esplicita sollecitazione, iniziative pregiudizievoli nei confronti di soggetti invisi a quest’ultimo e favorevoli, invece, a quelli a lui ritenuti vicini […]“.

Tribunale

Il ruolo di Crocetta

Nell’indagine è coinvolto anche l’ex governatore Crocetta. Secondo l’accusa, il politico avrebbe fatto “una pluralità di atti contrari ai doveri di ufficio per assecondare alcune richieste e i loro interessi. In cambio avrebbe ricevuto la corresponsione, a titolo di finanziamento della propria campagna elettorale, di una ingente somma di denaro contante, ammontante a 200mila euro cadauno. Avrebbe inoltre ricevuto anche l’intervento di Montante per evitare la diffusione di un video a contenuto sessuale che lo ritraeva in atteggiamenti intimi con soggetti minori, di nazionalità tunisina“.

Accuse che sono state subito smentite da parte di Crocetta. “Non esiste alcun finanziamento illecito e, soprattutto, alcun video“, il commento del legale dell’ex presidente della Regione.