Segre risponde alle accuse di Elena Basile: arriva una querela per l’ex diplomatica

Segre risponde alle accuse di Elena Basile: arriva una querela per l’ex diplomatica

Liliana Segre querela Elena Basile: accuse di istigazione all’odio.

In un momento storico di elevata tensione, dovuto al persistere del conflitto in Medio Oriente, Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta all’Olocausto, ha querelato Elena Basile per istigazione all’odio.

Liliana Segre

La denuncia di Liliana Segre a Elena Basile

Questa volta, la controversia nasce da un video diffuso sui social da Elena Basile, ex diplomatica, che accusava la senatrice a vita di preoccuparsi esclusivamente dei bambini ebrei.

Di conseguenza, ignorando le sofferenze dei bambini palestinesi. Tali affermazioni sono state prontamente smentite da Segre, che aveva precedentemente espresso la sua preoccupazione per tutti i bambini coinvolti nel conflitto, indipendentemente dalla loro origine.

Il video incriminato è stato condiviso attraverso canali social ufficialmente riconducibili a Basile (come la sua pagina Facebook, l’account Instagram e il canale YouTube). Le parole dell’ex diplomatica hanno rapidamente raggiunto migliaia di visualizzazioni e numerose condivisioni.

L’accusa di istigazione all’odio e le conseguenze

La sua diffusione è stata amplificata dalla traduzione in lingua araba, aumentando esponenzialmente il suo impatto e la portata delle accuse contro Segre. Gli avvocati della senatrice hanno denunciato il video come un’istigazione all’odio, particolarmente pericolosa in un periodo di alta tensione internazionale. Questo evento ha messo ulteriormente a rischio la sicurezza di Segre, che vive sotto costante scorta dal 2019. Ciò a causa delle minacce ricevute per il suo impegno contro l’antisemitismo e per la memoria dell’Olocausto.

La decisione di Segre di procedere legalmente contro Basile persegue una doppia finalità. Da una parte, difendere la propria integrità e onorabilità, dall’altra parte contrastare l’istigazione all’odio che può derivare da dichiarazioni irresponsabili e dannose.

La querela si articolerà sia in sede penale che civile, con l’obiettivo di ottenere un risarcimento che sarà interamente devoluto in beneficenza, dimostrando così il continuo impegno della senatrice nella lotta per i diritti umani e contro ogni forma di discriminazione.