Il Presidente della Repubblica è tornato a parlare della tragedia di Genova nel giorno del suo quinto anniversario.
Sono passati esattamente cinque anni dalla tragedia del Ponte Morandi. Il crollo del viadotto Polcevera, infatti, è avvenuto alle ore 11:36 del 14 agosto del 2018. Oggi, in occasione di questa triste ricorrenza per una ferita ancora aperta nella città di Genova, Sergio Mattarella ha voluto commentare la situazione e spiegare cosa pensano le istituzioni a riguardo.
“Nel quinto anniversario del crollo – ha dichiarato il Presidente della Repubblica – con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile“.
Come si può fare giustizia
La tragedia del Ponte Morandi, secondo Mattarella, è “una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l’imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini“.
“Il trascorrere del tempo – ha concluso il Presidente della Repubblica – non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni”.