Milan-Inter, la conferenza di Gattuso

Milan-Inter, la conferenza di Gattuso

In vista del derby contro l’Inter, mister Gennaro Gattuso ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in conferenza stampa.

Serie A, Milan-Inter è il big match della 28esima giornata di campionato. Alla vigilia del derby, Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa dal centro sportivo di Milanello. Ecco le sue parole.

Sulla gara con l’Inter: “Ogni derby ha una storia a sé. Non dobbiamo pensare alla partita dell’andata perché sarà diverso. Da cinque giorni sento che siamo favoriti e l’Inter è morta, ma nelle stracittadine queste cose non esistono. Bisogna rispettare l’avversario e giocare con la testa. Voglio vedere dai miei ragazzi cuore, intelligenza e voglia. Giocheremo davanti a un San Siro da record di incassi e dovrà essere il nostro dodicesimo in campo, ma rispettiamo l’Inter perché ha grandi campioni”.

Su come affrontare il derby: “All’andata non ci hanno mai fatto respirare bloccandoci tutto il palleggio. Domani sarà la stessa cosa e serve coraggio, voglio vedere testa libera. È una gara che può servire a tutti, dallo staff ai giocatori, che può aiutare a proseguire il percorso. Biglia in campo? domani vedrete”.

Nella foto, la Curva Sud Milano, il cuore del tifo rossonero

Serie A, Milan-Inter domenica 17 marzo alle 20.30

Su Piatek: “La differenza – ha sottolineato Gattuso – deve farla il collettivo, non solo lui. La differenza devono farla tutti gli uomini che scenderanno in campo, ne ho visti pochi in vita mia di giocatori che vincono da soli. Oggi non siamo in grado di farlo, la vittoria passa dal gioco di squadra”.

Tutto ribaltato rispetto alla sfida d’andata: “Sinceramente non mi interessa. Io devo solo pensare ai miei obiettivi, far crescere i giocatori e tornare in Champions. Allegri dopo Madrid sembrava un incapace, ora tutti lo esaltano e si sono rimangiati le parole: fa parte del nostro lavoro e va bene. A volte qualcuno dice scorrettezze ma va bene così”.

Sul suo Milan: “Queste sono partite nel quale il gruppo deve parlare il meno possibile. Io queste gare le sentivo già di mio, non avevo bisogno che nessuno dicesse qualcosa. Da allenatore sono uguale, sono altre le partite nelle quali bisogna farsi sentire. Per il derby no, c’è un’aria diversa e un nervosismo diverso. Pochissime urla, pochissimo incitamento perché già c’è pressione”.

Fonte foto: https://www.facebook.com/ACMilan/

Milan, Gattuso: “Nel derby non ci sono favorite”

Sui rischi: “Noi la figuraccia in Europa League l’abbiamo già fatta, anche prima dell’Inter. Abbiamo rischiato di non battere il Dudelange. Questa deve essere la nostra forza, non cascare nel giochetto che sia tutto facile e tutto bello. Domani lo stadio pieno sarà un qualcosa in più, ma prepariamo la gara con umiltà sapendo che l’Inter è forte e può fare male in ogni momento. In queste partite le favorite non esistono. Il derby è sempre a parte, bisogna controllare le emozioni e non perdere energie mentali prima di iniziare il match”.

Ancora su Piatek: “Io ho fatto poco con il Pistolero – ha affermato Gattuso – non parlo nemmeno tantissimo con lui perché è uno che non ama perdersi in chiacchiere. Adesso inizia a sorridere un po’ di più, i primi giorni pensavo fosse arrabbiato con me. È un personaggio al quale piace lavorare, viene al campo anche nei giorni liberi e in questo momento non serve nemmeno parlargli perché sa quello che deve fare. Va bene così”.

Sulla possibilità di arrivare al secondo posto: “No no, noi dobbiamo mettercela tutta per arrivare in Champions League. In questo momento il Napoli ha un vantaggio ampio ed una squadra molto forte. Dobbiamo pensare solo al derby, senza mandare la testa in giro a volare troppo alto. Loro sono fortissimi e hanno qualcosa più di noi”.

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Milan-Inter, Gattuso in conferenza stampa

Sul suo ruolo nella crescita del Milan: “Ha sempre pensato che l’allenatore incida al massimo al 30-40%, poi conta il gruppo e la disciplina dei ragazzi. Il merito va ai ragazzi che, anche se giovani, stanno crescendo a livello mentale giorno dopo giorno. Va tutto a loro, solo una piccola percentuale va a me e il mio staff”.

Sulla stanchezza: “C’è differenza fra testa e stanchezza fisica – ha osservato Gattuso – l’esempio è Juventus-Atletico: tutti davano i bianconeri per morti, ma quando escono voglia, rabbia e senso di rivalsa tutto sparisce, la stanchezza non la senti più. I nostri giocatori non sono stanchi a livello fisico, altrimenti le corse che mettono in campo per raddoppiare e per chiudere non le farebbero. Alcuni, magari come Suso e Paquetá, stanno un po’ soffrendo perché chiediamo a loro qualcosa in più a livello tecnico per aiutare la squadra”.

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