Il periodo che viviamo non è semplice e Giorgia Meloni lo sa.
Non è un momento facile per il nostro paese e il nuovo governo dovrà affrontare delle sfide abbastanza complesse. Soprattutto in ambito europeo. Primo fra tutti il Pnrr che è la sfida più difficile e il banco di prova per il governo di destra su cui Bruxelles tiene gli occhi puntati. L’affermazione di voler modificare il Piano nazionale di ripresa e resilienza non è piaciuta molto ai vertici europei ma al centro c’è l’interesse nazionale e i fondi che l’Ue potrebbe bloccare in casi estremi.
Il governo di Giorgia Meloni dovrà rispettare gli obiettivi e raggiungere nelle tempistiche previste le riforme necessarie. Non sono ammessi stravolgimenti dall’Europa, ma solo piccolo modifiche. Questo non è l’unico tema su cui Roma è sotto gli occhi di Bruxelles ma anche lo stato di diritto. I principali alleati europei di Meloni sono in guerra con le istituzioni europee per la violazione dello stato di diritto come Polonia e Ungheria.
I primi mesi saranno fondamentali per i rapporti con l’Europa per il nuovo governo
Un’altra questione spinosa che è in ballo dal governo precedente è la riforma della Giustizia per accelerare i tempi dei processi civili. Finora la riforma Cartabia è vista di buon occhio da Bruxelles ma non è un percorso facile. Sempre riguardo agli alleati europei, il nuovo governo dovrà esprimersi sulla risoluzione contro Budapest decisa dalla Commissione, il taglio dei 7,5 miliardi di fondi. Meloni dovrà scegliere se stare dalla parte di Orbàn o dell’Europa.
Per quanto riguarda invece gli affari interni, l’Italia dovrà decidere su alcuni contenziosi come la gestione delle licenze balneari e emanare decreti attuativi per lavori intrapresi dal governo Draghi. A fine ottobre il nuovo governo si insedierà a Palazzo Chigi proprio quando inizierà il confronto per il patto di stabilità. Un passaggio non semplice.