Sfiducia Salvini-Santanchè, le parole di Calenda: “C’è un grande imbarazzo”

Sfiducia Salvini-Santanchè, le parole di Calenda: “C’è un grande imbarazzo”

La crisi politica italiana si intensifica con le imminenti votazioni di sfiducia contro Salvini e Santanchè: interviene Calenda.

Le tensioni politiche in Italia raggiungono un picco critico con le imminenti votazioni in Parlamento riguardanti le mozioni di sfiducia verso due figure chiave del governo: Matteo Salvini e Daniela Santanchè. Carlo Calenda, leader di Azione, non nasconde il suo disappunto e l’imbarazzo per la situazione che si sta delineando.

Carlo Calenda

L’attacco di Calenda a Salvini e Santanchè

Secondo me c’è un grande imbarazzo“, dichiara Calenda, come riportato da Ilmessaggero.it, inserendosi nel dibattito che anima il panorama politico nazionale. Le critiche dell’opposizione si concentrano in particolare sul ministro per i Trasporti e le Infrastrutture, Matteo Salvini e sulla Ministra del Turismo, Daniela Santanchè.

Entrambi al centro di controversie che hanno scatenato le richieste di sfiducia. Calenda attacca Salvini per la sua gestione delle relazioni internazionali, sottolineando l’assenza di una presa di posizione chiara: “Salvini non ha trovato il tempo, dopo mesi, di scrivere un’email: ‘Caro Vladimir con questo disdico il nostro accordo'”.

Per quanto riguarda la Santanchè, Calenda la accusa di comportamenti “platealmente incompatibili” con il ruolo che ricopre. Sottolineando come questi atteggiamenti minino l’etica pubblica, fondamentale nella gestione della cosa pubblica.

Una cosa è essere garantisti sui procedimenti giudiziari, una cosa è non considerare l’etica pubblica come un fatto fondante della politica“, aggiunge, evidenziando una crisi di valori nel cuore del governo.

Il voto in bilico

Le mozioni di sfiducia, presentate da Azione insieme a Pd, M5s e Avs, verranno votate in una giornata che si preannuncia lunga e tesa. Secondo fonti parlamentari di maggioranza, le votazioni sono previste per oggi, dopo l’esame di una proposta di legge sul riconoscimento dei teatri monumento nazionale.

Si anticipa che, terminato questo esame, la maggioranza chiederà di procedere con le votazioni delle mozioni di sfiducia, un processo che richiederà appelli nominali e probabilmente si protrarrà fino a una seduta notturna.

Le implicazioni di queste votazioni sono di vasta portata, non solo per i diretti interessati ma per l’intero esecutivo guidato da Giorgia Meloni. La cui coesione viene messa alla prova da queste tensioni interne. Calenda, da parte sua, non esita a chiedere passi concreti, come le dimissioni di Santanchè, evidenziando una frattura sempre più ampia tra governo e opposizione, in un momento critico per la politica italiana.