Shutdown: il congresso Usa prende una decisione definitiva

Shutdown: il congresso Usa prende una decisione definitiva

Il Congresso americano ha approvato una legge per finanziare le attività federali fino a metà marzo, scongiurando lo shutdown.

Il Congresso degli Stati Uniti ha evitato lo shutdown approvando in extremis un pacchetto di finanziamenti che garantirà la continuità operativa delle agenzie federali fino al 14 marzo. Dopo giorni di intense trattative, il provvedimento è stato votato prima dalla Camera e poi dal Senato, ottenendo il via libera poco dopo la scadenza della mezzanotte, evitando così il blocco delle attività essenziali del governo.

Il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, ha espresso soddisfazione per il risultato, definendolo un trionfo del dialogo bipartisan. “È un buon risultato per l’America e per il popolo americano,” ha dichiarato Schumer, sottolineando il sollievo per migliaia di lavoratori che rischiavano di essere lasciati senza paga nel periodo natalizio.

Joe Biden

Settimane di tensioni e una soluzione al limite

Il rischio di shutdown ha tenuto il Paese col fiato sospeso per settimane. Le trattative serrate tra Democratici e Repubblicani hanno raggiunto un punto critico quando la proposta iniziale, che includeva modifiche al tetto del debito nazionale, è stata bloccata in Senato. L’approvazione del pacchetto finale. Seppur priva di modifiche sostanziali al debito, è stata possibile grazie a un compromesso che ha convinto i membri di entrambe le parti politiche.

La misura approvata prevede 110 miliardi di dollari per aiuti contro disastri naturali e sgravi per agricoltori colpiti da calamità. Tuttavia, l’influenza di figure esterne come Elon Musk, apertamente critico nei confronti di alcune disposizioni del provvedimento, ha alimentato polemiche tra i legislatori. Il repubblicano Rich McCormick ha sottolineato come sia necessario arginare le pressioni di persone non elette, dichiarando: “I miei doveri sono verso i cittadini che rappresento, non verso miliardari che interferiscono”.

Conseguenze evitate e sfide future

Lo shutdown avrebbe avuto gravi conseguenze, tra cui la sospensione di molti servizi governativi, la chiusura di parchi nazionali e l’interruzione di attività turistiche cruciali per l’economia. Circa 875.000 lavoratori rischiavano il licenziamento, mentre altri 1,4 milioni avrebbero continuato a lavorare senza stipendio.

Nonostante il successo immediato, resta il nodo del finanziamento a lungo termine. La scadenza del 14 marzo rappresenta solo una tregua temporanea, e i legislatori dovranno affrontare nuovamente il problema per evitare un futuro blocco delle attività. Il percorso per un accordo duraturo appare complesso, considerando la profonda polarizzazione politica tra le due camere del Congresso.

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