Allarme siccità, Roma e Viterbo sono le capitali della sete. A lanciare l’allarme l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
La siccità sta causando un’importante crisi idrica. I comuni si stanno adoperando con delle misure per evitare gli sprechi. La siccità e la conseguente crisi idrica a cui stiamo assistendo in questi giorni è concentrata prevalentemente al Centro Italia.
Difatti, l’epicentro della crisi si è spostato da Nord al centro. Nonostante un lieve miglioramento nelle regioni del Nord grazie alle piogge dei giorni scorsi, la situazione rimane critica. Ad essere coinvolte in particolar modo Roma e Viterbo.
I razionamenti
Il problema della siccità sta diventando cruciale per alcune regioni. Durante la fine della prima settimana di luglio è stato proclamato lo stato di emergenza. Molto probabilmente, l’erogazione dell’acqua verrà sospesa anche in alcune fasce diurne oltre che durante la notte.
La situazione è veramente critica. Se non dovesse piovere nel giro di poco tempo, si andrà incontro ad una grave carenza d’acqua. La regione Lombardia è in procinto di emanare la nuova emergenza idrica. I cittadini non potranno utilizzare l’acqua per nient’altro che non sia di prima necessità. Non si possono più innaffiare i giardini o riempire le piscine. I prati fanno fatica a crescere a causa della mancanza d’acqua, ed anche i prezzi dell’agricoltura stanno salendo alle stelle. Il fieno è passato da 50 a 100 euro a rotoballa.
Roma e Viterbo, capitali della sete.
L’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, ha lanciato l’allarme riferendosi ai dati del report settimanale. Il lago di Bracciano è sceso di 36 centimetri rispetto allo scorso anno, quello di Nemi di 96, mentre il lago di Turano cala di un centimetro al giorno.
A causa della siccità, Roma e Viterbo sono le “capitali italiane della sete”. Anche il livello del fiume Aniene risulta essere molto inferiore alla media. Per quanto riguarda le acque di Liri e Sacco sono ai minimi dal 2017. Buone notizie per il Tevere: il livello delle acque è tornato a quello del 2017.