Sicilia, trovati resti aereo Seconda guerra mondiale

Sicilia, trovati resti aereo Seconda guerra mondiale

Durante le indagini per la realizzazione del parco eolico in Sicilia sono stati trovati i resti di due aerei della Seconda guerra mondiale.

A 700 metri di profondità nel canale di Sicilia, a 80 km dalla costa trapanese, i rov, i robot sottomarini, hanno trovato i resti di due aerei risalenti alla Seconda guerra Mondiale. I mezzi stavano esplorando il fondale per completare l’analisi oceanografica di Renexia, la società che realizzerà Med Wind, il parco eolico offshore nel Mediterraneo.

Durante l’esplorazione, i mezzi controllati a distanza, si sono imbattuti in un Messerschmitt ME 210 della Luftwaffe, aviazione della Germania nazista come si vede anche dalla svastica presente sui resti nel video, e un fighter bomber della US NAVY, probabilmente di tipo “Helldiver” o “Corsair”. Resti che erano lì da più di 70 anni, appunto, risalenti al secondo conflitto mondiale. Di questi resti si ipotizzava l’esistenza ma non vi era la certezza.

pin su cartina della sicilia

L’impatto ambientale del parco eolico

A trovarli è stata Renexia, che ha allertato le autorità ma alla fine si è deliberato per lasciarle lì dato che il loro recupero sarebbe troppo costoso. In quella zona sono stati trovati altri relitti dai robot durante le esplorazioni come navi mercantili del secolo scorso, sottomarino e altri ritrovamenti. Oltre a questi reperti storici però purtroppo il fondale marino testimonia anche una massiccia presenza di plastica e rifiuti che minano l’ecosistema marino.

La società di energie rinnovabili, Renexia, ha concluso le indagini sulla sostenibilità ambientale iniziate nel 2021 su un’area di 2500km quadrati per la realizzazione del più grande progetto di parco eolico offshore galleggiante del Mediterraneo. Med Wind dovrebbe alimentare a energia eolica la Sicilia non oltre il 2026.

Noi stimiamo di poter allacciare alla rete nazionale e quindi di potere fornire energia rinnovabile alla Sicilia in primis entro e non oltre il dicembre 2026”, spiega a Sky TG24 Riccardo Toto, direttore generale di Renexia. La realizzazione del parco eolico in Sicilia non comporta trivellazioni e non avranno alcun impatto ambientale, dichiara dopo aver ascoltato per due anni i gruppi ambientalisti.