Sileri su aborto Usa: “La 194 va rafforzata”

Sileri su aborto Usa: “La 194 va rafforzata”

Sileri si esprime circa la materiale legislativa Usa sul tema aborto: “La legge 194 sull’aborto non deve essere toccata, bensì rafforzata”.

Ma come dovrebbe essere rafforzata la legge 194 sul tema aborto, secondo Sileri? Secondo questo, la legge: “Deve essere rafforzata nella parte relativa agli aiuti e all’assistenza delle donne”. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è convinto e granitico, in merito alla sua idea sulla legge 194. Il decreto regolamenta la materia legislativa sull’aborto. Nell’ambito di un’ospitata al programma “Sabato anch’io”, su Rai Radio 1, Sileri ha argomentato la decisione della Corte suprema Usa, in merito all’annullamento della sentenza Roe contro Wade, eliminando di fatto il diritto costituzionale all’interruzione di gravidanza.

Le parole di Sileri

Sileri ha evidenziato che: “In vista del nuovo Servizio sanitario nazionale territoriale, sarà possibile aiutare ulteriormente le donne, mantenendo ovviamente la possibilità di poter accedere ad un loro diritto”.

Rispetto alla situazione Covid in Italia, Sileri ha poi affermato: “Questo aumento dei contagi non credo possa portare a nuove restrizioni”. Il Segretario ha sottolineato che se queste non verranno promosse, sarà solo per merito delle efficienti campagne vaccinali, già eseguite su tutto il territorio.

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I fondi Pnrr

Sileri ha poi specificato che: “Quanto ai fondi del Pnrr, rappresentano un’occasione che non possiamo sprecare per riorganizzare in profondità il nostro sistema sanitario. I fondi ci sono e vanno utilizzati bene. Ma oltre a questi, non dobbiamo dimenticare che lo Stato è tornato ad investire in maniera strutturale sul Fondo sanitario nazionale, che nel 2024 crescerà sino a 128 miliardi di euro.

Sileri continua: “Con questi due strumenti, uno straordinario e l’altro ordinario, saremo in grado di colmare le lacune degli anni di sottofinanziamento della sanità e di soddisfare le esigenza di una società che cambia, di una popolazione che invecchia e che ha bisogno di nuove risposte a nuovi bisogni di salute, e che esce da due anni di pandemia nel corso dei quali si sono accumulati ritardi nelle diagnosi e nelle cure che adesso dobbiamo colmare”.