Silvio Berlusconi indagato per l’attentato a Maurizio Costanzo

Attentato a Maurizio Costanzo, indagato Silvio Berlusconi. Le indagini della Procura di Firenze sulle stragi mafiose del 93 e sul rapporto Stato-Mafia

Continuano a rincorrersi le notizie sull’indagine a carico di Silvio Berlusconi sulle stragi mafiose del ’93. Il Cavaliere, stando a quanto appreso, sarebbe indagato dalla Procura di Firenze anche per il fallito attentato a Maurizio Costanzo.

Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/SilvioBerlusconi

Silvio Berlusconi indagato per l’attentato a Maurizio Costanzo

La notizia circolata nelle ultime ore ha preso forma trovando conferme, Nel fascicolo riaperto dalla Procura di Firenze sulle stragi mafiose, ci sarebbe un collegamento anche tra Silvio Berlusconi e l’attentato a Maurizio Costanzo, da anni uomo di punta delle reti Mediaset.

Le indagini a carico di Berlusconi sono testimoniate nella documentazione fornita dalla Procura di Firenze alla Corte d’Assise d’appello di Palermo, dove si sta svolgendo il processo sul caso Stato-Mafia.

Secondo le ipotesi accusatorie, il fu presidente del Consiglio avrebbe preso parte alla pianificazione degli attentati eseguiti dalla Mafia nei primi anni Novanta.

Lo status di indagato dovrebbe consentire a Berlusconi di non rispondere alle domande dei giudici che stanno portando avanti il processo sul caso Stato-Mafia, che vede sul banco degli imputati Marcello Dell’Utri.

fonte foto https://www.quirinale.it/elementi/35409

L’attentato di via Fauro

Il noto giornalista e conduttore televisivo fu vittima di un attentato il 14 maggio del 1993. Un attacco con un’autobomba dal quale Costanzo si salvò miracolosamente.

Un gruppo di mafiosi intercettò Costanzo a Roma, rubò una FIAT UNO che imbottirono di esplosivo. La macchina venne lasciata in via Fauro e l’attentato fallì solo perché la macchina non esplose per un problema al sistema di innesco.

I malavitosi recuperarono l’auto, sistemarono il difetto e colpirono il giorno seguente, il 14 maggio 1993. Salvatore Benigno schiacciò il detonatore. Ma lo fece con qualche secondo di ritardo, perché Costanzo passò a bordo di una macchina diversa dalla solita. Quei secondi di ritardo avrebbero salvato la vita al giornalista.

All’inizio degli anni Novanta Costanzo era uno dei volti noti della lotta alla Mafia e proprio in questa direzione era andato il suo impegno. Provare a debellare Cosa Nostra attaccandola pubblicamente in televisione.

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