Alcaraz e Sinner si scontrano. Il primo critica l’eccessivo numero di tornei, mentre Sinner difende la libertà di scelta.
La polemica sui calendari ATP si è accesa nuovamente con le recenti dichiarazioni di Carlos Alcaraz, attuale numero 3 del mondo, che ha criticato l’eccessivo carico di tornei nel circuito. Lo spagnolo ha affermato che «molti giocatori si lamentano» della situazione, evidenziando il problema di un calendario troppo fitto che lascia poco spazio per il recupero fisico e mentale degli atleti. Queste parole arrivano come risposta indiretta a Jannik Sinner, che aveva commentato con pragmatismo la questione, sostenendo che ogni giocatore può scegliere quali tornei disputare.
La critica di Alcaraz: “Il calendario ci sta uccidendo”
Durante la Laver Cup, Carlos Alcaraz ha rinnovato le sue critiche contro il calendario ATP, definendolo troppo affollato e insostenibile per molti atleti. «Il programma ci ucciderà», ha dichiarato Alcaraz, sottolineando che il calendario è particolarmente stressante, coprendo quasi tutto l’anno da gennaio a novembre. Il giovane campione spagnolo ha aggiunto che la questione non riguarda solo lui: «Ho visto e ho sentito molti giocatori lamentarsi del programma, anche del calendario». Secondo Alcaraz, molti colleghi condividono la sua preoccupazione, ma pochi hanno il coraggio di esprimersi pubblicamente.
L’obiettivo di Alcaraz è sollevare un dibattito all’interno del circuito per discutere possibili modifiche al calendario, al fine di prevenire infortuni e migliorare la qualità della vita dei tennisti. «Dobbiamo fare qualcosa al riguardo», ha insistito Alcaraz, lanciando un appello alla comunità ATP per ripensare l’organizzazione dei tornei.
La risposta di Sinner: “Ogni giocatore può scegliere”
Diversa è la posizione di Jannik Sinner, che ha risposto alle critiche del collega con un approccio più pratico e diretto. «Il programma è piuttosto lungo. Ma noi giocatori possiamo ancora scegliere cosa giocare e cosa no», ha dichiarato l’italiano, minimizzando l’importanza del problema sollevato da Alcaraz. Secondo Sinner, la libertà di scelta rimane un fattore chiave e ogni giocatore ha il potere di gestire il proprio calendario, decidendo quali tornei saltare per preservare la propria condizione fisica.
La divergenza di opinioni tra i due giovani talenti mette in luce una problematica crescente nel tennis moderno, dove il numero di tornei aumenta ma il tempo per il recupero e la preparazione diminuisce. Sinner e Alcaraz, pur trovandosi d’accordo sulla necessità di una discussione tra i giocatori, rappresentano due visioni opposte su come affrontare la gestione della carriera in un calendario sempre più denso e impegnativo.
Questa polemica evidenzia un aspetto cruciale del tennis professionistico: la sfida di trovare un equilibrio tra competizione, performance e benessere fisico.