Angelo Bonelli canta “Il ragazzo della via Gluck” alla Camere per protestare contro la norma “Salva Milano”: il video shock.
Angelo Bonelli ha stupito tutti alla Camera dei Deputati, cantando i celebri versi de Il ragazzo della via Gluck, brano iconico di Adriano Celentano. Il motivo? Per esprimere la sua ferma opposizione alla norma cosiddetta “Salva Milano“.
“Là dove c’era l’erba, ora c’è una città” ha intonato, utilizzando la canzone per evidenziare i rischi legati alla speculazione edilizia, tema quanto mai attuale nelle grandi metropoli.
Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, lo ha invitato a fermarsi, esclamando: “Per fortuna che è intonato“. Ecco il video.
L’attacco di Bonelli alla norma “Salva Milano”
Dopo la parentesi musicale diventata subito virale sui social, come riportato da Open e Libero Quotidiano, il discorso di Bonelli si è concentrato sui contenuti della legge in discussione.
Secondo il portavoce di Avs, la norma non solo avvantaggerebbe Milano, ma avrebbe conseguenze disastrose sull’assetto urbanistico di tutte le città italiane. “Questa legge stravolge le città – ha dichiarato – Compromette gli assetti territoriali urbanistici di tutte le città italiane. È una vergogna“.
Con toni accesi, il deputato ha promesso battaglia in Parlamento e nelle sedi giudiziarie: “Voteremo contro e invieremo come gruppo parlamentare la nostra pregiudiziale di costituzionalità“.
Le critiche anche all’Europa e alla Von der Leyen
Oltre alla legge “Salva Milano“, Bonelli ha rivolto un duro attacco alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per l’accordo che ha portato Raffaele Fitto al centro della nuova strategia europea.
“Dopo il veto del Ppe sulla commissaria socialista Ribera, voluto dalla Meloni per avere il sì a Fitto, arriva l’accordo con la dx! Pse, Ppe e liberali allargano la maggioranza all’estrema destra della Meloni. I Verdi voteranno contro la commissione della Von der Leyen“.
Conclude: “Diciamo no, non solo perché riteniamo Fitto responsabile di aver gestito male i fondi del Pnrr, ma perché questa maggioranza spostata a destra segna lo stop alle politiche sul clima, sui diritti umani e civili“.