Il sequestro di Alessandro Sandrini una truffa. Tre persone sono finite in manette.
IDLIB (SIRIA) – Il sequestro di Alessandro Sandrini fu una truffa. A distanza di quasi due anni dalla liberazione, tre persone sono finite in manette. Secondo quanto riportato dall’Ansa, tre persone proposero al nostro connazionale di simulare il rapimento in cambio di denaro, ma una volta in Turchia fu venduto ad un gruppo vicino ad Al Qaeda. All’imprenditore gli investigatori contestano la simulazione di reato e truffa.
Nel procedimento è citato anche il caso di Sergio Zanotti, ma l’uomo non è indagato.
Siria, liberato l’italiano Alessandro Sandrini: era stato rapito nel 2016
Il 32enne bresciano era stato preso in ostaggio nel 2016 mentre era in vacanza ad Adana in Turchia. Per due anni non si hanno avute notizie mentre nel luglio 2018 il nostro connazionale è riapparso in video per chiedere aiuto al governo italiano: “Vi prego, aiutatemi. Sono stanco. Mi uccideranno se la cosa non si risolve in tempi rapidi. Non vedo futuro. Non so cosa pensare”.
Quasi un anno dopo è avvenuta ala liberazione con l’italiano che nelle ore successive è ritornato in Italia ed è stato ascoltato dalla Procura di Roma con l’obiettivo di cercare cosa è successo in questi tre anni. Approfondimenti che hanno portato alla scoperta di questa truffa. Tre persone sono finite in manette.
Siria, liberato Alessandro Sandrini: la conferma del padre
La conferma della liberazione è arrivata anche dal padre, contattato dai microfoni dell’ANSA: “Mio figlio è libero. Si trova ancora in Siria ma nelle mani dei nostri carabinieri. Sono felicissimo. E’ la fine di un incubo, adesso sto andando a Roma, spero di potergli parlare stanotte“.
La fine di una storia tremenda per i genitori che in questi tre anni (oltre al video del 2018 n.d.r.) lo hanno sentito via telefono ma senza mai notizie su una possibile liberazione.