Sistema Isofix: cos'è, come funziona e come si usa
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Direttore: Alessandro Plateroti

Sistema Isofix: cos’è, come funziona e come si usa

sistema isofix

Diventato obbligatorio nel 2006, il sistema Isofix permette di installare in totale sicurezza i seggiolini per bambini sui sedili dell’auto.

La sicurezza dei passeggeri all’interno dell’abitacolo di un’autovettura è da tempo uno dei temi principali dell’intero settore automobilistico. I modelli di più recente generazione sono equipaggiati con dispositivi di sicurezza attiva e passiva e l’intero comparto delle automotive continua a muoversi in questa direzione.

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Tra i dispositivi di sicurezza presenti di serie su molti modelli di auto, specie se abbastanza recenti, c’è il sistema Isofix. Vediamo di seguito di cosa si tratta.

Che cos’è il sistema Isofix

Isofix è un sistema (standardizzato a livello internazionale) per il fissaggio dei seggiolini ai sedili dell’auto che non prevede l’utilizzo delle comuni cinture di sicurezza con pretensionatore. Negli Stati Uniti viene indicato anche come LATCH (acronimo di Lower Anchors and Tethers for CHildren).

Questo dispositivo è diventato obbligatorio a partire dal 2006; da allora, tutte le auto omologate devono avere in dotazione il sistema fissaggio Isofix, la cui presenza nell’equipaggiamento di serie deve essere anche indicata nel libretto delle istruzioni. Il pregio principale di questo sistema è quello di assicurare una perfetta installazione del seggiolino, con ovvi vantaggi in termini di sicurezza rispetto a quella che si avrebbe avvolgendo il sediolino per bambini solo con la cintura di sicurezza.

Un tipico sistema Isofix di serie si compone di tre parti:

  • i ganci (o connettori) universali, in genere situati alla base del sedile, spesso segnalate anche dalla scritta ‘Isofix’;
  • i connettori Isofix presenti sul seggiolino, per lo più pinze che si ancorano direttamente ai ganci di cui sopra;
  • un terzo punto di ancoraggio; per implementare una maggiore stabilità di tutto il sistema, è possibile utilizzare un ‘piede di supporto’ (Support Leg) oppure una cintura stabilizzatrice (nel caso del sistema Isofix con top tether).

Il ‘piede di supporto‘ è un elemento rigido (una staffa) che viene installato in maniera perpendicolare al pavimento dell’auto, oppure al cruscotto se il sediolino viene agganciato ai connettori del sedile anteriore. Questo dispositivo non è sempre utilizzabile, in quanto le possibilità di impiego sono direttamente correlate con le specifiche costruttive della vettura: talvolta la distanza tra la superficie di aggancio e il seggiolino è eccessiva oppure un ostacolo – come ad esempio un tunnel portaoggetti – rende complicato il fissaggio.

Il Top Tether, invece, è una cintura che – a seconda del modello di auto – può essere agganciata in diversi punti: dietro lo schienale del seggiolino, nel vano portabagagli, nella cappelliera o sul soffitto dell’abitacolo. Questa variante del sistema Isofix è universale, in quanto non presenta i problemi di installazione con possono sorgere per il Support Leg.

Quanto costa il sistema Isofix

Come detto, su un’auto omologata dopo il 2006, il sistema Isofix è presente di serie, quindi non presenta alcun costo aggiuntivo nel momento in cui si acquista l’auto. Sui modelli meno recenti, che non rientrano nell’obbligo di avere in dotazione il sistema, è possibile installare un’interfaccia universale, ovvero una staffa sulla quale sono presenti gli agganci per il seggiolino e quello per il Top Tether. Il costo di questo dispositivo – acquistabile anche online – si aggira tra i 25 ed i 30 euro.

Esiste anche un prodotto più sofisticato, una ‘base‘ per seggiolini completo di agganci Isofix il cui costo oscilla tra i 150 ed i 200 euro.

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La normativa relativa al sistema Isofix

L’utilizzo dei dispositivi del sistema Isofix è regolamentato da una legge europea (la UNI EN 14988, “Seggioloni per bambini – Requisiti e metodi di prova“) in vigore dal 2006. Essa disciplina i requisiti di sicurezza per l’installazione dei seggiolini per neonati (fino ai 36 mesi di età) all’interno delle auto.

Più recente è il Regolamento 129, risalente al 2014. Quest’ultimo definisce l’ISOFIX come “un sistema che permette di fissare un DRB (Dispositivo di Ritenuta per Bambini, ndr) a un veicolo secondo un metodo preciso. Consta di due ancoraggi sul veicolo cui corrispondono due punti di attacco sul DRB combinati a un sistema per limitare la rotazione in senso longitudinale del DRB“.

Ogni dispositivo, per essere poi utilizzato, deve essere omologato; il numero di omologazione rilasciato per ciascun tipo consta di una sequenza numerica: le prime due cifre indicano la serie di modifiche “comprendenti le principali e più recenti modifiche tecniche apportate al regolamento alla data in cui è stata rilasciata l’omologazione“. Il rilascio, l’estensione od il rifiuto dell’omologazione vengono certificati da una notifica.

Il marchio di omologazione internazionale consiste dei seguenti simboli:

  • un cerchio con al suo interno la lettera ‘E’, seguito dal numero identificativo del paese in cui è stata rilasciata la certificazione;
  • il numero di omologazione;
  • la dicitura ‘Regulation n.’ seguita dal numero del regolamento di riferimento e una sbarra che indichi le modifiche successive al regolamento stesso;
  • simboli aggiuntivi, quali le diciture “i-Size universal Isofix” oppure “specific vehicle ISOFIX” a seconda della categoria del dispositivo; il gruppo di peso per il quale il dispositivo è stato progettato e la lettera ‘S’ (solo per dispositivi di ritenuta per esigenze particolari).

L’omologazione deve rispettare determinati parametri anche per quanto concerne le possibili configurazioni:

  • l’orientamento laterale è applicabile solo per i dispositivi Isofix per veicoli speciali;
  • l’orientamento contrario al senso di marcia è applicabile sia agli Isofix i-Size sia a quelli per veicoli speciali;
  • l’orientamento ‘integrale’ (ossia a favore del senso di marcia) è applicabile sia agli Isofix i-Size sia a quelli per veicoli speciali; tale configurazione non è utilizzabile per bambini di età inferiore ai 15 mesi e non è concepita per ospitare un bambino la cui statura sia inferiore a 71 cm mentre deve poterne ospitare uno di statura di 83 cm o superiore.

Per essere omologabile, la configurazione del DBR deve a sua volta soddisfare, tra gli altri, i seguenti requisiti:

  • garantire la necessaria protezione del bambino in qualsiasi posizione;
  • deve essere tale da permettere che il bambino possa essere ritenuto o rimosso in modo agevole e rapido“;
  • la possibile inclinazione del DBR non deve prevedere alcuna ulteriore regolazione manuale;
  • le ritenute orientate verso il senso di marcia devono prevedere una bretella subinguinale, così da evitare che – a seguito di urti o atti di irrequietezza – il bambino possa scivolare in basso
  • le bretelle non devono essere né scomode né pericolose;
  • il DBR non deve presentare spigoli vivi né sporgenze.

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ultimo aggiornamento: 17 Aprile 2019 17:27

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