Caso Skripal, Russia al contrattacco: espulsi 150 diplomatici

Caso Skripal, Russia al contrattacco: espulsi 150 diplomatici

Mosca reagisce alle espulsioni dei suoi diplomatici per il caso Skripal, l’ex spia russa avvelenata in Inghilterra assieme alla figlia. Il Cremlino ha deciso di allontanare oltre 150 diplomatici, 60 dei quali americani.

RUSSIA – Non si è fatta attendere la reazione della Russia alle decisioni degli Stati Uniti e dei suoi alleati di espellere decine di diplomatici russi a seguito del caso Skripal: Mosca ha infatti deciso di allontanare oltre 150 diplomatici, 60 dei quali americani. Il governo ha inoltre disposto la chiusura del consolato americano a San Pietroburgo

Le parole del ministro

La Russia non vuole solo reagire alle misure degli Usa e della Gran Bretagna ma anche stabilire la verità nel caso degli Skripal“, ha annunciato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov mentre l’ambasciatore Usa, Jon Huntsman, era a colloquio con il suo vice, Serghei Ryabkov, per avere tutti i dettagli del caso.

Mosca ritiene dunque inaccettabili le azioni dell’Occidente nei propri confronti: Putin ha ribadito l’estraneità della Russia per quanto riguarda l’avvelenamento dell’ex spia e non ha risparmiato parole come complotto per descrivere la sua versione dei fatti.

Le complicazioni dei rapporti tra la Russia e l’Occidente non lasciano tranquilli e la paura è che la tensione possa sfociare in uno scontro aperto.

Putin

Presunto coinvolgimento di Mosca

La vicenda si dipana lungo il caso Skripal, dal nome dell’ex spia sovietica Sergej, già condannata per alto tradimento a favore dei servizi segreti britannici. Lo scorso 4 marzo, a Salisbury, l’ex colonnello e la figlia Yulia sono state vittime di avvelenamento doloso da gas nervino. Le accuse rivolte a Mosca sono state respinte dalla Russia. La quale ha deciso di passare al contrattacco con le espulsioni di massa decretate poche ore fa.