Esistono i social network che pagano chi pubblica: eccoli

Esistono i social network che pagano chi pubblica: eccoli

Ci sono social network che pagano chi pubblica, anche fra quelli famosi. Eccone alcuni fra i più famosi e affidabili per iniziare.

Da quando YouTube ha cominciato con il pagare i suoi creator per i contenuti che creavano (e per l’utenza che accalappiavano) il mondo del web ha subito un certo scossone. YouTube stesso nel corso degli anni passati è cambiato molto, passando per diverse ADpocalypse che hanno cambiato il panorama della retribuzione, senza però scomparire del tutto. Tuttavia i social network che pagano sono una realtà, anche fra quelli famosi. Il “trucco” di solito è che per ottenere qualcosa bisogna generare moltissime visualizzazioni.

Al giorno d’oggi, visti i diversi social network esistenti, esistono anche diversi programmi per la retribuzione dei creatori di contenuti. Ogni social network ha il suo sistema di monetizzazione, con regole e funzionamento unico che dipende dalle caratteristiche della piattaforma.

Quali i social network che prevedono questi sistemi di retribuzione?
Quanto si può guadagnare su questi social?

Scopriamo insieme quali sono i social network che pagano i creatori di contenuti

TikTok

TikTok, il social network più popolare degli ultimi due anni, ha un programma legato al sostentamento dei suoi creatori di contenuti. Al momento, visto il successo, fra i social network che pagano è piuttosto remunerativo, ma i criteri di ingresso non sono facilissimi da raggiungere.

Per poter partecipare a questo programma è necessario soddisfare determinati requisiti demografici e pubblicare video originali. Questi ultimi dovranno rispettare le linee guida della comunità dell’app.

Per poter approcciare a questo programma chiamato creator fund sarà necessario avere un minimo di 10.000 follower. Oltre a questo sarà necessario aver totalizzato, durante il corso degli ultimi 30 giorni, almeno 100.000 visualizzazioni di video.

Se si soddisfano i requisiti (e si risiede in paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna) è possibile fare domanda per entrare all’interno del programma sostentamento creatori attraverso le impostazioni dell’applicazione.
I ricavi che è possibile guadagnare vengono calcolati combinando una serie di elementi tra cui visualizzazioni e coinvolgimenti.

Gli utenti di TikTok che guadagnano attraverso la pubblicazione dei contenuti possono controllare i loro risultati da una dashboard. Quest’ultima conterrà i ricavi stimati, ritirabili attraverso metodi di pagamento online 30 giorni dopo la fine del mese.

YouTube

Un post sul blog ufficiale di Youtube uscito tra una pandemia e l’altra ha segnalato l’inizio dello YouTube Short Fund, ovvero un fondo per la retribuzione dei creatori di contenuti che realizzano un particolare tipo di video.

Questo fondo verrà distribuito nel 2021 e 2022 a tutti i creatori di contenuti che creeranno contenuti unici per Youtube Shorts, la piattaforma parallela a YouTube per contenuti di corta durata.

YouTube premierà i creatori che generano il maggior numero di visualizzazioni ed il più alto tasso di coinvolgimento su base mensile, premiandoli con una somma di denaro.

Gli utenti di YouTube possono reperire tutte le informazioni del caso sulla sezione di YouTube dedicata ai sopracitati Shorts, prendendo anche confidenza con l’interfaccia della piattaforma, leggermente diversa da quella classica.

Il numero di iscritti e di visualizzazioni influenzano entrambi l’entità del guadagno su YouTube. Per poter richiedere il pagamento per i propri contenuti è necessario aver raggiunto i 1000 iscritti e le 4000 ore di visualizzazione video nel corso degli ultimi 12 mesi.

Questa retribuzione non va a sostituirsi al classico sistema di inserzioni pubblicitarie che ha animato finora la piattaforma.

Tutte le informazioni riguardanti questo programma di retribuzione sono rintracciabile sul sito YouTube Creator Academy.

Instagram

Il sistema di monetizzazione di Instagram permette ai creatori di contenuti di guadagnare sulla base dei badge che la propria fanbase acquista durante le dirette.

L’acquisto di un badge, infatti, è un po’ il simbolo del sostegno che l’appassionato ha nei confronti del creatore di contenuti. Questi badge appaiono accanto al nome utente durante la diretta, facendo ottenendo un posto privilegiato all’utente all’interno della sezione commenti e offrendo anche la possibilità di utilizzare diverse funzioni aggiuntive.

In base al numero di badge acquistati, al numero di followers e al coinvolgimento dell’utenza, i creatori di contenuti possono guadagnare cifre diverse.

Twitter

Twitter, per supportare i suoi creatori di contenuti, si appoggia ad una funzione chiamata barattolo delle mance. Questa funzione, disponibile sia per utenti Android che per utenti iPhone, permette all’utenza di sostenere il suo creatore di contenuti preferito (o i suoi creatori di contenuti) attraverso la donazione di piccole somme di denaro.

Al momento la funzione è disponibile soltanto per uno sparuto numero di creatori di contenuti prettamente anglofoni ma Twitter ha già fatto sapere di essere pronta ad aprire la funzione anche ad altre community. Qui è possibile trovare la pagina italiana, motivo per cui ci aspettiamo di vederla aperta ai creator italiani in breve tempo.

Per poter effettuare una donazione attraverso il barattolo delle mance è necessario cercare l’apposita iconcina accanto al pulsante segui. Quando si tocca l’icona verremo reindirizzati a servizi di pagamento come PayPal o CashApp per inviare (o ricevere, se siamo tra i fortunati scelti) denaro.

Clubhouse

Clubhouse, il social network che è esploso a livello di popolarità durante la pandemia, possiede un programma per la retribuzione dei creatori di contenuti chiamato Creator First.

Questo sistema di retribuzione, in sostanza, accumula le donazioni che l’utenza fa al creatore di contenuti per poi pagarle senza trattenere nulla.

Questa è solo la prima tra le opzioni di monetizzazione che la compagnia ha intenzione di implementare durante il corso dei prossimi mesi. I creatori verranno ricompensati in base a metriche non ancora chiarite dai proprietari dell’applicazione.

Facebook

fonte foto: facebook.com

Anche Facebook sta aiutando i creatori di contenuti a venir retribuiti grazie ad una vasta gamma di strumenti a supporto di coloro che costruiscono e mantengono vive delle comunità all’interno del social network.

Ci sono diversi modi per guadagnare soldi creando contenuti su Facebook: dagli annunci durante le live alle sponsorizzate con le aziende partner, senza considerare gli abbonamenti dei fan o i gruppi a tema.

La monetizzazione su Facebook è disponibile per coloro che hanno una pagina aziendale. Per poter essere monetizzabile un contenuto deve rispettare le regole date dalla piattaforma. I guadagni dipendono dall’inserzionista, dal numero di visualizzazioni del video o della stream e dal tipo di abbonamento che viene fatto dall’utente.

Prossimamente questa modalità di monetizzazione potrebbe essere estesa anche alle storie di Facebook attraverso l’utilizzo di adesivi esclusivi.