L’orrore dei soldati russi: stupri di massa e donne uccise

L’orrore dei soldati russi: stupri di massa e donne uccise

I soldati russi commettono degli stupri e delle violenze sulle donne.

L’esercito russo sta compiendo degli orrori atroci sulla popolazione ucraina. Oltre gli spari sui civili in fuga e le persone tenute in ostaggio negli ospedali, arrivano le denunce degli stupri di massa. Le donne vengono violentate e uccise dai soldati russi. La vicepremier ucraina Olha Stefanishyna ribadisce le accuse di genocidio contro la Russia e denuncia che diverse donne ucraine siano state stuprate e uccise dai soldati russi. Accusa mossa anche da parte di alcune deputate e sindaci di città in cui è avvenuto almeno un episodio di stupro. “Ogni singolo soldato che abbia commesso questi crimini di guerra verrà chiamato a risponderne“, ha sottolineato la vicepremier ucraina Olha Stefanishyna. E a Sky TG24 conferma le indagini: “Le persone ci aiutino comunicandoci questi crimini”.

La denuncia arriva anche dal sindaco della città di Brovary, circa 140mila abitanti: “I soldati russi violentano le donne delle nostre regioni. Secondo Ihor Sapozhko, chi scappa dalle zone occupate racconta di donne stuprate dagli invasori. “Siamo già a conoscenza di casi specifici”. Un suo amico Oleksiy Zdorovets, 36 anni, ex segretario del Comune è stato ucciso e la giovane moglie Maryna stuprata. I militari russi sono entrati in casa loro, nel villaggio di Nova Bohdanivka, hanno ucciso a sangue freddo lui e stuprato lei, hanno raccontato al sindaco i vicini di casa. “L’hanno trovata nuda e confusa vicino al figlio piccolo – dice Sapozhko -. Ma ancora non siamo riusciti a portarla in salvo“. I social locali hanno scritto anche il nome dello stupratore: si tratta dell’ufficiale russo Michail Romanov, che sarebbe già stato ucciso dai soldati ucraini. Un’altra donna sarebbe stata stuprata anche nel villaggio vicino, Baryshivka.

profughi guerra ucraina

I racconti di donne stuprate dai soldati russi

“Dai racconti dei testimoni risulta che alcuni comandanti russi aizzano i loro soldati ad aggredire le mogli e le figlie dei nostri militari o dei volontari civili combattenti che trovano nelle case. In altri frangenti sappiamo però che hanno punito i violentatori. Ci hanno detto da più fonti che almeno in una circostanza hanno violato le nostre soldatesse catturate durante la battaglia all’aeroporto di Hostomel, nei primi giorni della guerra. Ma le vittime non possono testimoniarlo, dopo la violenza le hanno uccise, forse impiccate o tagliate e pezzi per nascondere le prove” racconta tristemente il sindaco.

La vicepremier non si demorde: “Dobbiamo individuare crimini come gli omicidi e gli stupri, identificarli. Le persone devono aiutarci comunicandoci questi crimini“. Allo stato attuale, racconta Stefanishyna, “più di 86 città o villaggi ucraini sono sotto controllo dei russi. In queste aree uccidere è la pratica comune. Il ministero della Difesa non controlla le armi in queste zone”, ha aggiunto.