Prosegue l’indagine sui soldi russi alla Lega. La Guardia di Finanza analizza i conti e i tabulati di Savoini per risalire ai suoi collaboratori.
Proseguono le indagini sui soldi russi alla Lega, o meglio sui presunti finanziamenti partiti da Mosca, passati per il petrolio e arrivati nelle disponibilità del Carroccio in tempo per le elezioni europee.
Soldi russi alla Lega, si indaga per corruzione internazionale
L’audio pubblicato da BuzzFeed che vede Savoini impegnato in una trattativa con esponenti della politica russa ha avviato un’inchiesta della Procura di Milano che indaga sull’ipotesi di un caso di corruzione internazionale.
Il punto sulle indagini: possibile una rogatoria per coinvolgere le autorità russe
Le prove a carico del Carroccio sono praticamente inesistenti al momento ma l’attività investigativa è appena iniziata. E potrebbe superare presto i confini nazionali. È presumibile infatti che le autorità italiane possano chiamare in causa quelle russe con una rogatoria per fare luce sulla presunta compra-vendita di 300 milioni di tonnellate di gasolio e kerosene. Un’affare che, secondo le ipotesi, nasconderebbe un finanziamento da sessantacinque milioni destinato alla Lega.
Il ruolo di Savoini e le altre persone intercettate nell’audio
Al momento l’unico indagato nell’inchiesta è Gianluca Savoini, accusato di corruzione internazionale. Il primo tassello da chiarire è quello dei suoi rapporti con Matteo Salvini. I due dicono di non conoscersi, il leader della Lega ha fatto sapere di non averlo mai invitato nelle riunioni. Eppure il mediatore è sempre presente (come testimoniato dalle foto) quando italiani e russi siedono al tavolo delle trattative. Sia in Italia che in Russia.
Per risalire a tutte le persone presenti nella registrazione, le Fiamme Gialle hanno avviato un’indagine sui conti in banca e sui tabulati telefonici di Savoini nella speranza di riuscire a rintracciare almeno le persone contattate dallo stesso nei giorni dell’ormai famigerata riunione moscovita.