Elezioni: rischio senza precedenti nella storia della Repubblica...
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Direttore: Alessandro Plateroti

Elezioni: rischio senza precedenti nella storia della Repubblica…

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Un fattore mai accaduto nella storia della Repubblica potrebbe giocare un ruolo determinante sul risultato delle prossime elezioni.

Si fa i conti con un 40% di indecisi. A puntare su questa parte è in particolare il PD, il cui leader Enrico Letta afferma di voler convincere. Dagli ultimi sondaggi si evince che oltre il 30% della popolazione risulta astenuto o incerto, questo dato rappresenta ben oltre la percentuale di qualsiasi forza politica.

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Se fino a domenica 25, il giorno delle elezioni, gli indecisi non si schiariranno le idee o gli astenuti non cambino idea, saremo davanti ad una delle più alte percentuali di astenuti della storia della Repubblica.

Perché gli indecisi?

Ci si aspetta un’affluenza che va sotto il 70%. Ha dichiarato Enzo Risso dell’istituto di ricerca Ipsos che “Abbiamo una percentuale ormai sedimentata del 20% che stabilmente non va più a votare per diversi motivi: disaffezione alla politica, delusione verso il partito di riferimento o la sensazione che a prescindere dal risultato poi in parlamento si accorderanno come conviene“.

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Inoltre, il vantaggio complessivo del centrodestra è troppo grane per essere colmano da qualsiasi ripensamento. Se anche una percentuale di persone andasse a votare, si sfiorerebbe un 10-12% di questi, non abbastanza per impattare sul risultato finale.

Lo storico dell’affluenza: i numeri

Le elezioni italiane, storicamente sono sono sempre state partecipate. Nel 1948 le prima a suffragio universale dopo vent’anni di dittatura fascista ci fu un’affluenza del 92%. Nel 1958 l’affluenza fu del 94%. Le stime iniziano ad abbassarsi sotto il 90% dopo il 1893, quando Craxi diventò il primo premier socialista della storia d’Italia.

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ultimo aggiornamento: 22 Settembre 2022 14:38

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