Serie A, Spadafora: “Nulla è scontato: purtroppo dobbiamo adeguarci all’evoluzione continua del Paese”.
La Serie A resta a rischio, parola di Spadafora. O meglio, la ripresa non è scontata, e lo ha fatto capire anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione della conferenza stampa del 26 aprile, ormai nota come la conferenza stampa della fase 2.
Coronavirus, per le squadre di calcio via gli allenamenti dal prossimo 18 maggio
Dpcm e dichiarazioni di Conte alla mano, dal 4 maggio potranno tornare ad allenarsi gli atleti professionisti (o dilettanti ma di riconosciuto valore nazionale). Questi dovranno continuare ad osservare le norme per il contenimento del coronavirus, come il distanziamento sociale.
Dal 18 maggio via libera agli allenamenti collettivi, squadre di calcio incluse
“Il ministro Spadafora lavorerà con esperti e componenti del sistema calcio per trovare un percorso che abbiamo già definito con gli allenamenti, poi si valuterà se ci sono le condizioni per far terminare i campionati sospesi. Sicuramente se arriveremo a quella conclusione, lo faremo garantendo le misure di massima sicurezza. Vogliamo bene ai nostri beniamini e non vogliamo che non si ammalino”, ha dichiarato Giuseppe Conte.
Spadafora sulla ripresa della Serie A: “La Figc ha presentato un protocollo e il comitato tecnico scientifico ha detto che non è ancora sufficiente”
Il Ministro Spadafora ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Che Tempo Che Fa.
“Mi trovo d’accordo con le nuove misure e mi sembrano due buone notizie: la ripresa dell’attività motoria nei parchi, mantenendo le distanze di sicurezza, e l’allenamento degli atleti professionisti e non ma ritenuti da Coni e federazioni di rilevanza nazionale. Faccio riferimenti a quegli atleti che nei prossimi mesi dovranno fare gare negli sport individuali a livello nazionale e internazionale”.
“Non voglio penalizzare il calcio, ma serve una ripresa graduale e un protocollo rigido. La Figc ha presentato un protocollo e il comitato tecnico scientifico ha detto che non è ancora sufficiente. Servono approfondimenti necessari, solo dopo la conclusione di quegli approfondimenti potremo dire se il campionato riprenderà o meno”.
“Poco fa il ministro dello sport spagnolo non si è detto certo di riprendere, l’Olanda si è fermata mentre la Germania ci prova. Dal calcio ci sono arrivate e arrivano molte pressioni. Io quel mondo lo rispetto, è una grande azienda che versa oltre 1,5 miliardi all’erario. Con il presidente federale Gravina ho un ottimo rapporto, ma nelle singole realtà delle leghe, specie da quella di Serie A, non credo si sia inclini ad accettare lo stop. È una situazione complicata, le fasi successive dobbiamo conquistarle come italiani. Nulla è scontato. Purtroppo dobbiamo adeguarci all’evoluzione continua del Paese e attrezzandoci al meglio per riprendere in condizioni di sicurezza”.
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