Roberto Speranza commenta la distribuzione del vaccino contro il Covid e avverte: “L’antidoto non ci esime dai sacrifici”.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato ai microfoni de la Stampa facendo il punto sulla distribuzione del vaccino contro il Covid.
Speranza sul vaccino contro il Covid: “L’antidoto non ci esime dai sacrifici”
Speranza si è detto ovviamente “soddisfatto e orgoglio, perché siamo arrivati a un traguardo decisivo benché non ancora risolutivo“. Il ministro della Salute ha ripetuto quanto detto negli ultimi mesi e soprattutto negli ultimi giorni, ossia che “l’antidoto non ci esenta dalle responsabilità e non ci esime dai sacrifici“. Quindi, prosegue Roberto Speranza, la grande differenza con la fase precedente dell’emergenza, è che ora possiamo affrontare i sacrifici con uno spirito diverso.
Il Ministro della Salute si è lanciato anche in qualche stima sui tempi delle vaccinazioni: “Se arriva subito al traguardo anche AstraZeneca, entro il primo trimestre si aggiungeranno altri 16 milioni di dosi, che corrispondono ad altre 8 milioni di persone vaccinate. Risultato finale: noi già dal primo aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati, e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico“.
La distribuzione delle dosi tra i Paesi dell’Unione europea
Speranza ha commentato anche le polemiche sulla distribuzione delle dosi tra i diversi Paesi dell’Unione europea, con la Germania che nel primo carico si è assicurata 150.000 dosi: “Esiste un solo contratto di acquisto dei vaccini, firmato dalla Commissione Europea per conto dell’intera Unione. E la distribuzione delle dosi tra i vari Stati membri, sempre da contratto, è gestita dalla stessa Commissione in base al numero di abitanti. La nostra quota è del 13,45% del totale di tutti i vaccini che l’Ue ha acquistato dalle sei aziende produttrici. Alla fine della campagna vaccinale, nel 2022, il nostro Paese avrà ricevuto 202 milioni di dosi“.
“Nell’immediato, la distribuzione tra i singoli Stati può variare in base a fattori del tutto casuali: il giorno in cui viene fatta la comunicazione, la distanza dagli stabilimenti. Quelli Pfizer sono a Bruxelles, quindi in Germania arrivano prima che da noi. Ma la quota di dosi che spetta a ciascun Paese è fissa, per contratto. Dunque non c’è chi è più bravo e ne compra di più e chi è più scarso e ne compra di meno. A regime, a noi spettano 420 mila dosi a settimana, e quelle saranno“, ha aggiunto Speranza.
“Divisione cromatica dell’Italia e divieti durante i giorni di festa”
Nel colloquio con la Stampa, Speranza ha parlato anche delle misure che dovranno essere adottate nei prossimi mesi, come ad esempio “la divisione cromatica dell’Italia e i divieti durante i giorni di festa“. Indice del fatto che dal prossimo 7 gennaio sicuramente non si procederà con un liberi tutti e molto probabilmente saranno mantenute alcune delle restrizioni con le quali abbiamo dovuto fare i conti nel corso di queste feste di Natale.