Spesa pubblica, l’Italia sotto pressione dall'Europa: cosa succede
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Direttore: Alessandro Plateroti

Spesa pubblica, l’Italia sotto pressione dall’Europa: cosa succede

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Tagli alla spesa pubblica e aiuti a rischio: come l’Italia dovrà affrontare la procedura per deficit eccessivo dell’Unione Europea.

L’Italia si trova a dover affrontare un’importante sfida economica: ridurre la spesa pubblica per rientrare nei parametri del Patto di Stabilità dell’Unione Europea.

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Il prossimo 19 giugno, l’Unione Europea dovrebbe notificare ufficialmente l’avvio della procedura per deficit eccessivo a undici Stati membri, tra cui l’Italia.

Questo comporterà la necessità di mettere in atto misure di correzione dei conti pubblici, con possibili ripercussioni sugli aiuti attualmente in vigore.

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L’Italia deve ridurre la spesa pubblica

L’aggiustamento, come riportato da Tg24.sky.it, che l’Italia dovrà effettuare potrebbe aggirarsi intorno ai dieci miliardi di euro l’anno.

Anche se al momento si tratta solo di ipotesi, la necessità di ridurre la spesa pubblica appare certa. Il nostro Paese dovrà, quindi, stringere la cinghia per rientrare nei parametri stabiliti dalle nuove regole del Patto di Stabilità.

Il governo italiano si troverà quindi di fronte a scelte difficili. Per confermare nel 2025 tutti gli aiuti in scadenza a fine anno, come il taglio delle tasse per i lavoratori, saranno necessari circa 19 miliardi di euro.

Se queste misure non saranno rinnovate, potrebbe esserci un aumento delle imposte su benzina e consumi, una riduzione delle agevolazioni fiscali per la casa o un incremento del costo di alcuni servizi pubblici, come sanità e istruzione.

Le conseguenze per i cittadini

Come detto, le conseguenze potrebbero essere significative per i cittadini. Ad esempio, se lo sgravio sul cuneo fiscale non sarà rinnovato, quattordici milioni di lavoratori potrebbero vedere ridotta la loro busta paga di circa 100 euro al mese.

Inoltre, altre misure, come la riforma delle pensioni, potrebbero essere rinviate. L’attuale anticipo di Quota 103, che permette di andare in pensione prima dei 67 anni, scade a dicembre.

Dunque, se non sarà prorogato, dal prossimo gennaio sarà necessario raggiungere i 67 anni per poter andare in pensione.

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ultimo aggiornamento: 17 Giugno 2024 15:11

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