Sbranato da uno squalo mentre pesca: aggressione shock

Sbranato da uno squalo mentre pesca: aggressione shock

Un tremendo attacco di uno squalo ai danni di un uomo. Questa volta la vittima era intenta a pescare quando ha avuto l’incontro ravvicinato.

Un nuovo attacco di uno squalo ai danni di un uomo. Questa volta la vittima dell’aggressione è un sub che stava pescando al largo di Key West in Florida. Quando meno se lo sarebbe aspettato, ecco il possente animale presentarsi davanti a lui per un faccia a faccia tremendo che lo ha visto subito un morso drammatico da parte della bestia marina che voleva sbranarlo vivo.

L’attacco dello squalo in Florida: i fatti

Secondo quanto riportato dalla CNN, in queste ore si sarebbe verificato un tremendo attacco di uno squalo ai danni di un uomo che era intento a pescare vicino alla barriera corallina al largo di Key West in Florida. Al momento non ci sono informazioni dettagliate sulla condizione della vittima che ha rischiato di essere sbranata viva dall’animale.

Da quanto si apprende, l’uomo era intento a pescare in apnea quando si sarebbe trovato a far fronte ad un esemplare molto grande. A quel punto, ecco l’attacco brutale che lo ha visto essere morso ad una gamba. I fatti si sarebbero verificati nella giornata di lunedì scorso e l’uomo sarebbe riuscito, grazie ai soccorsi, ad arrivare alla riva ed essere trasportato in aereo in un ospedale di Miami dove, però, le sue condizioni non sarebbero state rese note, probabilmente in quanto gravi dopo la perdita di molto sangue.

Il fenomeno degli attacchi degli squali

La CNN ha riportato anche alcune parole della Florida Fish and Wildlife Conservation Commission che si occupa, appunto, anche della situazione e dello studio di determinati fenomeni come gli attacchi degli squali alle persone. Secondo l’ente, al netto di questo recente episodio, gli attacchi restano piuttosto rari ma, soprattutto in Texas e Florida, se ne possono registrare diversi tra aprile e ottobre. Da sottolineare come l’aumento degli attacchi sarebbe da collegare non ad un reale aumento di tali animali o della loro aggressività ma ad un aumento nelle spiagge e nei mari degli umani.

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