Colpo di scena dopo la morte di Stefano D’Orazio: il Tribunale riconosce la figlia biologica. Cosa succede al testamento.
Dopo l’ultimo saluto nel 2020, quando il mondo della musica italiana piangeva la scomparsa di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, un capitolo della sua storia personale sembra chiudersi. A distanza di oltre quattro anni, arriva un inatteso colpo di scena: Francesca Michelon, 40 anni, è stata ufficialmente riconosciuta come sua figlia biologica. Un verdetto, quello del Tribunale di Roma, che avrà ripercussioni dirette anche sul testamento del celebre artista. Ecco come.

Francesca Michelon è figlia di Stefano D’Orazio: la sentenza
La vicenda giudiziaria si è conclusa il 9 aprile, come riportato da Il Tempo, quando i giudici del Tribunale di Roma hanno ufficializzato ciò che le analisi genetiche avevano già reso evidente. Francesca Michelon è figlia biologica di Stefano D’Orazio. Un dato inequivocabile, emerso attraverso un test del DNA condotto su reperti biologici conservati nei presidi sanitari in cui il musicista è stato curato negli ultimi giorni di vita.
Lo storico batterista dei Pooh non aveva mai riconosciuto ufficialmente la figlia in vita. La donna era nata dalla relazione tra il musicista e Oriana Bolletta, all’epoca sposata con Diego Michelon, che aveva dato il proprio cognome alla bambina. Tuttavia, nel corso del procedimento legale, sono emerse testimonianze importanti.
Citata dal Corriere della Sera, l’ex compagna di ‘’Orazio e di Red Canzian, ha raccontato in aula: “Stefano anni prima mi disse che Diego Michelon gli aveva detto di sapere che la figlia Francesca, che lui aveva riconosciuto, non era sua figlia biologica ma la figlia biologica di Stefano“.
Le conseguenze sul testamento
Il riconoscimento della paternità apre ora la strada alla ridefinizione dell’eredità di Stefano D’Orazio. Francesca Michelon potrà infatti ottenere una parte del patrimonio lasciato alla moglie Tiziana Giardoni. Dopo la sentenza, la donna ha anche il diritto di assumere il cognome del padre biologico, chiudendo così un capitolo di incertezze durato oltre quarant’anni.