Concessioni balneari: stop alle proroghe, il governo si allinea all’Ue e punta agli indennizzi

Concessioni balneari: stop alle proroghe, il governo si allinea all’Ue e punta agli indennizzi

L’Antitrust respinge il piano del governo Meloni di estendere le concessioni balneari tramite mappatura. Salvini spinge per il diritto di prelazione, ma la Bolkestein lo vieta.

Il 12 agosto, l’Antitrust ha bocciato il piano del governo Meloni di estendere le concessioni balneari fino al 2025. L’Autorità Garante della Concorrenza ha criticato la mappatura delle spiagge proposta dal governo come stratagemma per prorogare i contratti, sottolineando che tali pratiche violano la direttiva Bolkestein e distorcono la concorrenza. Con le nuove procedure di gara necessarie, il governo dovrà fare i conti con le norme europee e le sentenze dei giudici.

Antitrust contro la proroga delle concessioni balneari

Recentemente, l’Antitrust ha manifestato un forte dissenso verso il piano del governo Meloni di estendere le concessioni balneari fino alla fine del 2025. L’Autorità Garante della Concorrenza ha messo in discussione la proposta di mappatura delle spiagge, pensata dal governo come stratagemma per prolungare i contratti. L’Antitrust ha già segnalato in passato le infrazioni alla direttiva Bolkestein e le distorsioni causate dai rinnovi automatici, sottolineando la necessità di avviare nuove gare pubbliche secondo le normative europee.

Gli scenari delle spiagge italiane

La proposta del governo italiano di garantire diritti di prelazione ai titolari attuali o di prevedere cospicui indennizzi per i balneari uscenti si scontra con le normative europee. La Bolkestein vieta espressamente il diritto di prelazione e l’attribuzione di vantaggi ai concessionari uscenti. L’Antitrust ha chiarito che la legge europea deve prevalere su quella nazionale, annullando la possibilità di proroghe automatiche. I giudici italiani e europei hanno già sancito che le concessioni balneari devono essere assegnate tramite gare pubbliche, senza proroghe oltre il termine stabilito.

Spiagge e proroghe: il governo sfida le normative Ue

Il governo di Giorgia Meloni sembra determinato a bypassare le normative europee e le sentenze italiane che impongono la fine delle proroghe per le concessioni balneari. L’idea di utilizzare la mappatura delle spiagge per estendere le concessioni fino al 2030 non sembra conforme alle direttive della Bolkestein. La legge italiana prevede la scadenza dei contratti e la necessità di nuove gare, un principio che il governo pare intenzionato a ignorare. Inoltre, l’ipotesi di indennizzi per i balneari uscenti non trova riscontro nelle normative vigenti e potrebbe compromettere la concorrenza, come sottolineato dagli esperti.