Strage di Altavilla, nella casa del massacro una nuova scoperta shock

Strage di Altavilla, nella casa del massacro una nuova scoperta shock

Nuovi dettagli sulla strage di Altavilla Milicia. I Ris hanno fatto una scoperta all’interno della casa dove sono avvenute le torture e le uccisioni.

Le indagini e gli accertamenti sulla strage di Altavilla Milicia vanno avanti. In modo particolare, nelle ultime ore, i Ris di Messina hanno fatto un nuovo sopraluogo nell’abitazione dove sono stati torturati e uccisi Antonella Salamone e i due figli di 5 e 16 anni, da parte del padre, Giovanni Barreca, e dalla coppia dei “Fratelli di Dio”, Sabrina Fina e Massimo Carandente. Le autorità hanno fatto una tremenda nuova scoperta.

Strage di Altavilla, la scoperta dei Ris nella casa

Come anticipato, anche nella giornata di giovedì 7 marzo, i Ris di Messina sono tornati nella villetta dove si è compiuta la strage di Altavilla Milicia, dove sono morti Antonella Salamone e i suoi due figli di 16 e 5 anni.

Le autorità e gli esperti sono tornati per svolgere ulteriori accertamenti e, proprio durante le operazioni, hanno fatto una scoperta.

Infatti, sulle mura dell’abitazione, sono state ritrovate delle scritte scioccanti.

A rivelarlo è stato l’avvocato difensore di Giovanni Barreca, Giancarlo Barracato, intervenuto ai microfoni della trasmissione Rai ‘Ore 14’.

Il legale ha raccontato: “Sono state trovate delle scritte sui muri della casa”, le sue parole. E nel dettaglio: “Si tratta di frasi lunghe che probabilmente sono riconducibili a versetti della Bibbia o del Vangelo”.

Le ultime dichiarazioni di Barreca

Al netto delle scritte rinvenute nella casa, le indagini delle forze dell’ordine stanno andando avanti per comprendere con esattezza cosa sia accaduto tra Barreca e la coppia dei “Fratelli di Dio”. In questo senso, sempre l’avvocato dell’uomo, nelle scorse giornate aveva spiegato che il suo assistito, durante gli interrogatori, sarebbe risultato “imbabolato” e non avrebbe neppure capito realmente cosa stesse succedendo nella casa.

Non è pentito, perché l’obiettivo era liberare la casa dai demoni. Non pensa di aver fatto quello di cui era accusato, dice si essere stato imbambolato”, le frasi dell’avvocato difensore di Barreca.

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