Strage di Viareggio. Moretti: “Contro di me solo illazioni”

Strage di Viareggio. Moretti: “Contro di me solo illazioni”

Battue finali al processo d’appello bis legato alla strage ferroviaria di Viareggio del 29 Giugno del 2009.

La strage provocò ben 32 morti e centinaia di feriti. Sarebbe attesa per oggi, 20 Giugno, la sentenza della Corte d’Appello di Firenze.

Il successivo appello è stato predisposto dalla Cassazione, che ha annullato la sentenza di secondo grado con rinvio, legata ai 16 imputati, tra cui gli ex vertici delle Ferrovie, i dirigenti e i tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche, deputate al controllo dei carri merci.

La Suprema Corte avrebbe ora escluso l’aggravante relativo alle norme di sicurezza, disconoscendo il disastro ferroviario quale sinonimo di incidente sul lavoro. In tal modo, è scatata subito la prescrizione per il reato. Adesso spetterà alla Corte di Appello di Firenze, determinare nuovamente le pene, prendendo in considerazione il fatto che l’unico reato che verrebbe contestato agli imputati, coincide con il disastro ferroviario colposo. A Mauro Moretti, sarebbero stati contestati anche i reati di incendio e lesioni colpose, poichè questo avrebbe rinunciato alla prescrizione, come invece fatto in precedenza.

Tribunale

L’udienza

Nel corso dell’udienza di stamattina, il procuratore generale Sergio Affronte, avrebbe rinunciato ad una replica.
Alcune parti civili e alcune delle difese degli imputati hanno depositato memorie, come ha reso noto lo stesso presidente Angelo Grieco. Moretti ha rilasciato dichiarazioni spontanee, sollevando peraltro le proteste dei familiari delle vittime. che si sono presentati, come già fatto a ogni udienza.

Moretti si difende: “Non c’è alcuna prova della decisione imposta dal vertice di non rintracciare la storia manutentiva dei carri non di proprietà, ma addirittura c’è la prova opposta. Non esiste prova dell’entità del presunto risparmio economico che comunque, come dimostrato, per Trenitalia non ci sarebbe stato. Addirittura è invece dimostrato che ci sarebbe stato un risparmio di costi solo per le imprese Ferroviarie concorrenti di Trenitalia con un conseguente vantaggio competitivo. Di quella decisione di Alta Amministrazione dei vertici delle società del gruppo non esiste prova perché, semplicemente, non è mai esistita, come ha ammesso più volte Giannino (sostituto procuratore di Lucca) proprio in questa sede. Anche in questo caso, quindi, niente prove, solo illazioni”.