La strategia della Commissione Ue contro le varianti: test ad hoc, accelerazione vaccinazioni e rafforzarne la produzione.
ROMA – E’ stata resa nota la strategia della Commissione Ue contro le varianti Covid. Per contrastare le mutazioni, Bruxelles è pronta a mettere in campo delle nuove armi per consentire all’economia di ripartire il prima possibile: sviluppare nuovi test ‘ad hoc’ e rafforzare il sequenziamento del genoma, accelerare il processo di autorizzazione dei vaccini e rafforzarne la produzione.
Il nuovo programma, chiamato Hera Incubator, è pronto ad entrare in azione già nelle prossime settimane. Sono in corso, infatti, i contatti con diversi Paesi per convertire alcuni stabilimenti nella produzione di vaccini. E il premier Draghi ha già dato la disponibilità dell’Italia.
Von der Leyen: “Sputnik non ha chiesto l’autorizzazione”
Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo piano la presidente von der Leyen si è soffermata anche sulla possibilità di acquistare vaccini da parte delle regioni italiane: “Non c’è garanzia – il commento della numero uno della Commissione, riportata dall’Ansa – è estremamente rischioso, non sai che percorso hanno fatto […]. C’è sempre un rischio quando compri da un mercato nero. Sputnik? Non ha chiesto l’autorizzazione all’Ema. Se lo faranno, dovranno rispettare tutti i procedimenti. E ci dovrà essere anche un’ispezione ai siti di produzione perché si tratta di un Paese che non fa parte dell’Unione Europea“.
Kyriakides: “Pronti a fare una nuova autorizzazione d’emergenza”
Intervenuta in conferenza stampa, la commissaria Ue per la Salute, Stella Kyriakides, ha aperto alla possibilità di “proporre una autorizzazione di emergenza per i vaccini in Ue con una responsabilità condivisa tra noi. Questo potrà avvenire solo se i leader Ue saranno d’accordo. Il nostro obiettivo è far approvare il prima possibile i vaccini, anche attraverso procedure rapide che consentano, allo stesso tempo, che i cittadini si sentano sicuri e la società si fidi“.