Il Milan tra l’UEFA e il Fondo Elliott: la situazione non è semplice ma Marco Fassone ha una strategia.
Arrivati finalmente da Yonghong Li i primi undici milioni di euro necessari all’aumento di capitale e risolto finalmente il caso Gattuso con il tecnico che ha rinnovato fino al 2021, il Milan torna a concentrarsi su un altro appuntamento fondamentale della stagione, ossia l’incontro con l’UEFA per la discussione del settlement agreement.
Il rischio, alla luce della probabile esclusione dei rossoneri dalla prossima Champions League e delle tante incognite che circondano il presidente rossonero, è che le condizioni dell’UEFA possano essere particolarmente severe, complicando e non poco i piani di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli.
Milan, il settlement agreement non preoccupa: il piano di Fassone
Il Milan sembra però sereno e convinto delle proprie carte: i dati relativi all’ultimo semestre sorridono ai rossoneri che, nella peggiore delle ipotesi, si sentono forti delle garanzie del Fondo Elliott, il quale si è fatto garante della continuità aziendale.
Marco Fassone metterà inoltre sul piatto l’aumento dei ricavi provenienti dallo stadio e dai diritti tv e la partecipazione alla prossima finale di TIM Cup.
Rifinanziamento debito Milan: restano in sospeso più di trecento milioni
L’incontro con l’UEFA darà anche indicazioni importanti circa il futuro del Milan. Rifiutato un ulteriore prestito di undici milioni di euro, Yonghong Li dovrà comunque rendere al Fondo Elliott più di trecento milioni di euro, una cifra consistente che al momento sembra ben al di sopra le disponibilità del presidente rossonero.
Il numero uno del Mila è ancora alla ricerca di un socio di minoranza con cui dividere le spese, ma al momento la ricerca non ha portato i frutti sperati.
Questo il video del recente messaggio di Yonghong Li sulla situazione finanziaria del Milan: