Analisi dell’ultima campagna di coscrizione militare della Russia: strategie di Putin, impatto sul conflitto ucraino.
In un contesto globale di crescente tensione, la Russia di Putin annuncia un’ampia campagna di coscrizione, destinata a rinfoltire le file delle sue forze armate. Questo nuovo slancio di mobilitazione, avviato proprio dopo l’attacco subìto da Mosca, vede come protagonisti giovani dai 18 ai 30 anni. Mosca precisa, attraverso le voci ufficiali, che questi coscritti non verranno dispiegati in Ucraina, ma la tempistica di questa leva solleva interrogativi su future mosse militari nel conflitto ucraino.
La decisiva iniziativa di Putin
Il vice ammiraglio Vladimir Tsimlianski ha delineato i contorni di questa iniziativa, assicurando che i coscritti opereranno esclusivamente entro i confini della Federazione Russa. Questo annuncio segue la firma da parte di Putin di un decreto che chiama alle armi 150.000 cittadini, un numero significativo che alimenta il dibattito sulla strategia militare russa in un periodo già denso di tensioni.
La decisione di estendere l’età massima per la leva fino ai 30 anni suggerisce un intensificarsi delle operazioni militari russe. Nonostante le dichiarazioni ufficiali, la storia recente e l’attuale scenario politico lasciano presagire che il Cremlino possa valutare ulteriori offensivi. Il bilancio di questa nuova ondata di reclutamento potrebbe influenzare in modo decisivo le capacità operative dell’esercito russo, soprattutto in relazione al conflitto in Ucraina.
Russia, le preoccupazioni della popolazione
Le autorità russe hanno mobilitato un notevole numero di cittadini nell’ultimo anno, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare le proprie forze. Tuttavia, questo ha generato ansia e preoccupazione tra la popolazione, che teme una nuova e più vasta mobilitazione. Le promesse di Putin sulla non necessità di ulteriori chiamate alle armi vengono accolte con una certa dose di scetticismo.
L’approccio di reclutamento, concentrato soprattutto nelle regioni meno abbienti, ha suscitato non poche critiche, con accuse di sfruttamento e manipolazione. La risposta della società civile, inclusi gli appelli all’opposizione di ignorare le convocazioni, riflette una tensione crescente e un malcontento diffuso verso le decisioni del governo.