Blitz neo fascista a Milano, esposto uno striscione a piazzale Loreto: “Onore a Benito Mussolini”. Chiesto il processo per i responsabili.
MILANO – È stato chiesto il processo per gli ultrà della Lazio responsabili di aver esposto uno striscione fascista a Milano nella mattinata di mercoledì 24 aprile 2019, quando a Piazzale Loreto era stato srotolato uno striscione con la scritta “Onore a Benito Mussolini“. I presenti hanno, inoltre, avevano degli slogan fascisti e fatto il saluto romano.
Un episodio avvenuto alla vigilia del 25 aprile. Sul caso era stata aperta un’indagine dalla Digos di Milano in collaborazione con Roma. La presenza sullo striscione della scritta Irriducibili ha fatto pensare sin da subito ad un gesto fatto da parte di persone vicine all’ambiente ultrà biancoceleste. I tifosi della Lazio infatti si trovavano in Lombardia per la sfida di Coppa Italia contro il Milan.
Striscione fascista in piazzale Loreto, Milano: chiesto il processo per gli ultrà della Lazio
Al termine delle indagini è stato chiesto il rinvio a giudizio per il capo degli Irriducibili della Curva della Lazio e per altri ultrà che hanno preso parte al blitz e che sono stati identificati dagli inquirenti.
Striscione neofascista a Milano, il sindaco Sala: “Si stanno superando certi limiti”
La condanna a quanto avvenuto era arrivata dal mondo della politica con il sindaco di Milano, Beppe Sala, che su Facebook aveva voluto esprimere la propria contrarietà all’episodio: “Anche cercando di non sdrammatizzare – scrive – non si può non capire che si stanno superando certi limiti. E che la denuncia di tutto ciò spetta soprattutto alla politica. A tutta la politica però. Milano è e resterà sempre una città profondamente antifascista“.
Anche da parte dell’Anpi locale era arrivata la condanna a quanto avvenuto in Piazzale Loreto: “E’ insopportabile – conferma Roberto Cenati – che avvengano simili provocazioni alla vigilia del 25 aprile. Chiediamo di individuare i responsabili. Le organizzazioni vanno sciolte applicando le leggi Scelba e Mancino. E’ ora di dire basta“.