La Farnesina è al lavoro per evacuare gli italiani in Sudan. Ma cosa sta succedendo in questi giorni nel paese africano?
Gli scontri tra l’esercito e i paramilitari dell’Rsf in Sudan non si placano. Da oltre una settimana i combattimenti stanno provocando centinaia di morti e feriti. Nel frattempo gli Usa hanno evacuato l’ambasciata mentre l’Italia ha preparato il piano d’emergenza per il rientro dei 140 italiani presenti nel paese africano. Intanto in quasi tutto il paese internet ha smesso di funzionare.
Si tratta di una vera e propria guerra civile che si sta svolgendo nella capitale Khartoum e nei dintorni. Il cessate il fuoco concordato non è stato rispettato e gli scontri proseguono anche alle zone di Hillat Hamad, Khojaly, Arkaweet, Ombada e Karari. “Siamo rimasti senza elettricità nelle ultime 24 ore. Siamo senza acqua da sei giorni. Ci sono decine di cadaveri in strada” ha detto l’ex ministra degli esteri in Sudan.
L’evacuazione dei cittadini stranieri
La premier Giorgia Meloni insieme al ministro degli Esteri Tajani hanno messo a punto un piano per evacuare i 140 italiani presenti in Sudan mentre continuano a monitorare la situazione nel paese. Intanto “sono stati messi in sicurezza 19 italiani che si trovavano in crociera nelle acque di Port Sudan. Li abbiamo assistiti fin dall’inizio degli scontri, ora sono sbarcati ad Hurghada. Grazie al lavoro delle nostre ambasciate a Khartoum e al Cairo e dell’Unità di crisi della Farnesina“, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Dobbiamo fare di tutto per tutelare la sicurezza dei nostri connazionali. L’ambasciata è pienamente operativa” ha assicurato il capo della Farnesina precisando che tutti gli italiani sono in contatto con la nostra ambasciata, augurandosi che il conflitto possa terminare in fretta.
Il generale Abdel Fattah al-Burhan, alla guida delle Forze armate sudanesi, “ha acconsentito” a “facilitare” l’evacuazione dal Sudan di cittadini stranieri e diplomatici dopo le varie telefonate ricevute da leader di paesi stranieri. “Si prevede che le operazioni di trasferimento di tutte le missioni i cui Paesi lo richiedano inizino nelle prossime ore” e “Usa, Regno Unito, Francia e Cina trasferiranno i loro diplomatici e cittadini con aerei da trasporto militari, appartenenti alle loro forze armate, da Khartoum e questo dovrebbe iniziare immediatamente”.