Udine, si toglie la vita dopo la condanna a 30 anni per femminicidio

Udine, si toglie la vita dopo la condanna a 30 anni per femminicidio

Francesco Mazzega si è suicidato. Il 38enne ha deciso di togliersi la vita dopo la condanna a 30 anni di carcere per la morte della fidanzata.

UDINE – Francesco Mazzega si è suicidato. Il corpo senza vita del 38enne è stato rinvenuto nella serata di sabato 30 novembre 2019 nel giardino della sua abitazione. La decisione di farla finita è stata presa dopo la conferma in Appello a 30 anni di carcere per la morte di Nadia Orlando.

Francesco Mazzega si è suicidato

L’allarme è stato lanciato, come riportato da Il Messaggero, dai parenti che hanno trovato Francesco Mazzega impiccato in giardino. Inutili i tentativi del personale del 118 che ha potuto dichiarare solo la morte del 38enne. Il magistrato ha autorizzato l’autopsia per accertare le cause del decesso.

Il gesto estremo dovrebbe essere collegato alla decisione del tribunale di condannarlo a 30 anni per la morte di Nadia Orlando. In Appello, infatti, è stata confermata la sentenza di primo grado con Mazzega che è ritornato a casa dei genitori con il braccialetto elettronico. Da qui la decisione di togliersi la vita senza andare in carcere. In corso tutti gli accertamenti del caso per ricostruire meglio la dinamica della vicenda. Nelle prossime ore saranno interrogati i parenti dell’uomo.

Db Milano 07/10/2009 – Ospedale Niguarda / foto Daniele Buffa/Image nella foto: ospedale Niguarda ambulanza

L’omicidio di Nadia Orlando

L’omicidio di Nadia Orlando risale al 1° agosto 2017. Quel giorno la 21enne aveva deciso di lasciare Mazzega. Una decisione che ha portato l’uomo ad uccidere la ragazza e poi vagare per tutta la notte con il cadavere in macchina prima di consegnarsi agli inquirenti.

Il lungo processo si è concluso con una doppia sentenza di condanna a 30 anni per il 38enne che ha deciso di suicidarsi prima di un possibile ricorso in Cassazione. Troppo grande il ‘peso’ di questo omicidio per Mazzega che ha preferito togliersi la vita dopo la condanna in Appello.