Novità per gli incentivi da rivedere al governo: il Superbonus potrebbe apportare nuove modifiche con la Meloni.
Bonus in scadenza ed incentivi prorogati. Ma con un punto interrogativo resta ancora il Superbonus del 110%che sembra prevedere ancora ritocchi con il nuovo esecutivo. Secondo Salvini “chi ha qualche milione di euro può sistemarsi casa anche da solo”. L’ipotesi è di prorogare l’incentivo anche per le villette limitandolo però alle prime case e solo per i redditi inferiori a una determinata soglia.
Il nuovo governo aveva già anticipato i ritocchi sui bonus in scadenza e quelli che subiranno una proroga. Dagli incentivi sui trasporti e le tv fino alle agevolazioni sulle case. Tra questi, si è parlato molto del Superbonus che il governo Meloni aveva intenzione già da tempo di rivedere apportando alcune modifiche.
Cosa prevede il Superbonus?
Il Superbonus è una misura introdotta nella legge di Bilancio 2022 per gli edifici unifamiliari, con una scadenza prevista per il 31 dicembre 2022. Le modifiche vedono lo stop alla misura nel 2023 per le villette unifamiliari e gli immobili autonomi e la progressiva riduzione dell’incentivo anche per i condomìni. In questo caso la detrazione resterà del 110% nel 2023, per poi scendere al 70% nel 2024 e al 65% per il 2025. Ad oggi, sembra che le intenzioni del governo Meloni su questa agevolazione intendono modificarla ancora, rendendola però compatibile con le esigenze di bilancio.
Cosa deciderà l’esecutivo?
Già in campagna elettorale Giorgia Meloni aveva espresso la volontà di riordinare “le agevolazioni edilizie, perché – aveva detto – l’entità non deve superare l’80% e si deve dare la priorità alla prima casa”. Anche Matteo Salvini è intervenuto sull’argomento dichiarando di voler rivedere il bonus 110% perché “penso che possa sistemarsi casa anche senza un contributo pubblico, partiamo da chi ha più bisogno, partiamo dai palazzi delle periferie”.
L’incentivo, quindi, potrebbe essere rimodulato passando dal 110% al 100%, ma potrebbe essere prevista una proroga anche per gli “edifici unifamiliari” a patto che vengano utilizzati dai proprietari come abitazione principale. Inoltre, chi ha una villetta o un’abitazione autonoma potrà beneficiare della detrazione nel caso in cui le sue entrate saranno inferiori a una certa soglia da definire.
Il governo mira quindi a contenere i costi, tenendo conto che il Superbonus comporta un esborso molto elevato per le casse dello Stato. Pare che finora sono stati ammessi a detrazione interventi per oltre 51 miliardi di euro, e le asseverazioni sono state oltre 307mila. La spesa media per l’efficientamento energetico dei condomìni è stata di circa 585mila euro, per le villette di 113mila euro. In totale per la ristrutturazione degli edifici unifamiliari sono stati spesi finora oltre 20 miliardi di euro, mentre altri 8,7 sono stati destinati all’efficientamento delle unità immobiliari “funzionalmente indipendenti”.