Sull’ondata del coronavirus, la Cina è pronta a una svolta storica, che prevede che cani e gatti non potranno più essere mangiati.
La Cina va decisa verso uno stop alla macellazione di cani e gatti. Gli esperti ritengono che il coronavirus sia stato trasmesso da pipistrelli o dal pangolino e da questi all’uomo nel mercato di Wuhan. Sebbene la carne di cane continui a essere considerata una prelibatezza, il suo consumo nel Paese è diventato sempre più impopolare.
Il contestato mercato dei cani
L’associazione americana Humane Society International, che si batte per la tutela degli animali, ha stimato che 10 milioni di cani vengano uccisi ogni anno in Cina per la carne, mentre a Yulin, città del Guangxi, si tiene a giugno il contestatissimo festival annuale di carne canina.
Cina, cambiano le norme
Questi animali escono, per la prima volta, dall’elenco ufficiale delle specie che possono essere macellate. La nuova lista chiarisce anche che il termine ‘bestiame‘ si riferisce agli animali che “sono stati addomesticati e fatti riprodurre per lungo tempo” per ottenere prodotti come carne, uova e pelliccia oppure per fini medicinali e militari. “Per quanto riguarda i cani, insieme al progresso della civiltà umana, alla preoccupazione pubblica e all’amore per la protezione degli animali, sono stati specializzati per diventare animali da compagnia e a livello internazionale non sono considerati bestiame e non saranno regolati come tali in Cina“, si legge nel testo.
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