Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spinge per avere tempi più rapidi anche per Bosnia e Paesi dei Balcani.
Durante il Consiglio degli Affari Esteri dell’Unione Europea, a Bruxelles, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso il suo parere favorevole all’avvio dei negoziati con l‘Ucraina per l’adesione all’Unione Europea. Allo stesso tempo, ha chiesto che si lavori per l’adesione in tempi più rapidi per i Paesi dei Balcani e della Bosnia.
Tajani a favore dell’Ucraina nell’Ue
“Abbiamo dato parere favorevole all’avvio dei negoziati con l’Ucraina per l’adesione all’Ue e abbiamo notato la decisione di Kiev di dare nuove norme per la minoranza ungherese, cosa che chiedevo da quando ero presidente del Parlamento Europeo”, ha dichiarato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il vicepremier ha inoltre sottolineato l’importanza di lavorare per l’adesione in tempi più rapidi per quanto riguarda i Paesi dei Balcani e della Bosnia. L’allargamento dell’Unione nei Balcani è stato definito dallo stesso Tajani, attraverso un post su X, come “una priorità strategica del governo italiano”.
Prosegue impegno dell'Italia a sostegno della Bosnia Erzegovina e del suo percorso europeo. A #Bruxelles con l’AR Schmidt @OHR_BiH abbiamo discusso delle priorità da affrontare insieme nei prossimi mesi. L'allargamento UE nei Balcani è una priorità strategica del Governo italiano pic.twitter.com/gcJI7Ud3GM
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) December 11, 2023
Le Reazioni
Le dichiarazioni di Antonio Tajani hanno generato tuttavia reazioni contrastanti tra i suoi omologhi degli altri Paesi.
“Non siamo ancora in crisi, la giornata di oggi darà inizio a una settimana di intensi negoziati, la Commissione Ue studia ogni opzione per sbloccare la situazione con l’Ungheria: dobbiamo far arrivare i fondi promessi all’Ucraina e iniziare i negoziati di adesione e credo che arriveremo ad un accordo”, afferma il ministro degli Esteri lettone, Krišjānis Kariņš.
D’altra parte l’omologo ucraino Dmytro Kuleba chiarisce che l’Ucraina ha già approvato “tre delle quattro leggi” chieste dalla Commissione Europea per iniziare quanto prima i negoziati di adesione. “È la dimostrazione del nostro impegno, abbiamo fatto i compiti a casa e ora ci aspettiamo che sia l’Ue a rispettare gli impegni“, chiosa Kiev.
Per il ministro degli esteri ungherese Péter Szijjártó, l’Ungheria continuerà a prendere le sue decisioni nell’interesse europeo e nazionale, “e non cederemo a nessuna pressione, indipendentemente da chi provenga, da cosa ricatti o da cosa prometta”. Posizioni che, secondo Gabrielius Landsbergis, ministro degli Affari Esteri della Lituania, “sono anti europee e contro gli stessi valori dell’Europa”.