Al Forum in Masseria 2025, Tajani parla di cittadinanza, Maeci, dazi e Ucraina: “Non voglio mettere in difficoltà il governo”.
Dal palco del Forum in Masseria a Manduria, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affrontato temi cruciali per la politica italiana. Sulla cittadinanza, ha spiegato: “Non voglio mettere in difficoltà il governo, sono colui che ha raccolto l’eredità straordinaria di Silvio Berlusconi che è il fondatore del centro-destra, figuriamoci se posso fare un’azione che metta in difficoltà il centro-destra. Però è mio dovere dire al centro-destra: ‘Affrontiamo i problemi sociali e cerchiamo di risolverli, perché non li può e non li deve risolvere la sinistra’”.

“Non voglio mettere in difficoltà il governo”: Tajani e la linea sulla cittadinanza
Tajani ha invocato un modello inclusivo: “Il modello è quello di Roma. Cosa faceva Roma? Inglobava, non escludeva, perché aveva un’identità forte. Quando abbiamo immigrati regolari che già ci stanno, vogliamo che diventino italiani oppure vogliamo che continuino a bighellonare per le città e poi magari si prendono la cittadinanza senza sapere una parola della nostra lingua, senza conoscere la nostra storia?”.
A rafforzare la visione, ha aggiunto: “Anche l’imperatore Traiano era figlio di un senatore ispanico”, precisando che “non è il colore della pelle che ti fa italiano”. E ha concluso: “Non c’è pericolo di un’invasione islamica nelle scuole”. La proposta del centro-destra, secondo Tajani, è coerente: “La nostra proposta sulla cittadinanza è parte del programma del centro-destra, perché al punto 6 del programma si parla di integrazione economica e sociale dei migranti regolari. La scuola è parte dell’integrazione sociale, mi pare, quindi non in contrasto”.
Maeci, dazi e Ucraina: le priorità del ministro degli Esteri
Tajani ha annunciato una svolta al ministero degli Esteri: “Entro fine anno ci sarà una rivoluzione al ministero degli Affari esteri con un’organizzazione bicapite, politica ed economica, con una direzione generale dedicata soltanto alla politica della crescita, affinché tutta la politica estera sia finalizzata alla crescita economica del nostro Paese”. E ha sottolineato: “Era un vecchio sogno di Berlusconi, noi lo abbiamo fatto”, aggiungendo che “manca solo un passaggio nelle commissioni Esteri di Camera e Senato”.
Sulla guerra in Ucraina, Tajani ha dichiarato: “Credo che prima della fine dell’anno sia molto difficile arrivare a una soluzione”, perché “Putin non vuole cessare il fuoco, vuole la stabilizzazione completa della situazione, certamente non vuole Zelensky al governo, vuole la tutela delle minoranze russe e vuole occupare spazi di territorio che ha già occupato”. Quanto alle sanzioni: “Se non vuole la pace sì. Non sono un fan delle sanzioni in generale, però se Putin non vuole arrivare a più miti consigli bisogna fargli capire che deve farlo”. Come riportato da affaritaliani.it
Infine, il nodo dazi: “La trattativa è in corso, ci sono diverse opzioni, vari settori con diverse possibilità. C’è una trattativa”, ma ha avvertito: “Alla fine da parte americana sarà Trump a dire l’ultima parola. Una guerra dei dazi non fa bene a nessuno”. E ha concluso: “Fare previsioni è difficile, il 10% non sarebbe un dazio insopportabile per la nostra economia. Ci sono tre o quattro ipotesi diverse. L’Ue ha un unico negoziatore. Evitiamo contromisure sul whisky, lasciamolo perdere e cerchiamo di esportare più vini possibili”.