Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato i recenti raid di Israele in Siria con le bombe vicino all’ambasciata dell’Iran.
Le bombe di Israele in Siria, con il raid vicino all’ambiasciata dell’Iran a Damasco, hanno aumentato il rischio di escalation del conflitto in Medio Oriente. A commentare le vicende di attualità sul conflitto e non solo è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto a ‘Quarta Repubblica’, su Rete 4.
Tajani, la voce sui raid di Israele in Siria
Tra i primi punti su cui si è soffermato Tajani nel corso del suo intervento a ‘Quarta Repubblica’ su Rete 4, i recenti bombardamenti di Israele a Damasco dove è stata colpita la zona vicina all’ambasciata iraniana.
Per il ministro degli Esteri la situazione è senza dubbio delicata: “È una situazione di alta tensione”, ha subito precisato l’attuale leader di Forza Italia. “L’Iran è il protettore di Hezbollah, i fondamentalisti che combattono contro Israele dal sud del Libano, probabilmente addestrano i Pasdaran, e il generale ucciso era un capo Pasdaran con responsabilità in Siria e Libano. Probabilmente in loco c’erano militanti di Hamas, è una voce che gira”, ha aggiunto spiegando cosa potrebbe esserci dietro le bombe israeliane in Siria. Al neteto di questa voce, il politico italiano ha tenuto a precisare che tutte queste informazioni siano ancora “da verificare”.
La situazione Ucraina-Russia
Non è mancato anche un passaggio importante sulla Russia e le reazioni a seguito dell’attentato a Mosca con le tensioni con l’Ucraina e non solo alle stelle.
“L’attentato in Russia ha aperto una falla gravissima. Danno la colpa all’Ucraina ma è un’accusa totalmente infondata. L’attentato rischia di provocare una ulteriore aggressività della Russia”, ha detto Tajani.
Il ministro degli Esteri italiano ha poi spiegato che l’obiettivo del nostro Paese e di tutti gli altri sia quello di “trovare una soluzione positiva, guardando alla pace, guardando alla forza di deterrenza della Nato e non alla forza offensiva”.