Tajani: "Fu così contro Berlusconi, poi Salvini, ora tocca a Meloni"
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Tajani sentenzia: “Fu così contro Berlusconi, ora tocca a Meloni”

Antonio Tajani

Antonio Tajani commenta l’avviso di garanzia a Meloni, Nordio e Piantedosi: “Un attacco della magistratura per bloccare la riforma”.

Negli ultimi anni, il dibattito sulla riforma della giustizia in Italia è stato caratterizzato da polemiche e scontri tra politica e magistratura, anche Tajani commenta la situazione di Giorgia Meloni. Ogni tentativo di modifica del sistema giudiziario sembra scatenare reazioni forti, talvolta con tempistiche sospette. Questo è il contesto in cui si inserisce la recente vicenda che ha coinvolto il governo Meloni.

Antonio Tajani
Antonio Tajani

Le dichiarazioni di Tajani

L’avviso di garanzia recapitato alla premier Giorgia Meloni, ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, oltre che al sottosegretario Alfredo Mantovano, ha riacceso il dibattito sul ruolo della magistratura e sulla sua presunta ingerenza nella politica. La notizia è arrivata in un momento chiave, sollevando interrogativi sulle sue motivazioni.

Per Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e leader di Forza Italia, non ci sono dubbi: si tratta di “un proditorio attacco al governo attuato da quella magistratura che non tollera che ci sia una riforma della giustizia”. Lo ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, nella quale sottolinea come l’avviso sia arrivato “proprio alla vigilia del dibattito parlamentare sulla vicenda Almasri”, alludendo a una strategia precisa per influenzare il confronto politico.

Le accuse mosse – peculato e favoreggiamento – risultano, secondo Tajani, prive di fondamento: “Di che parliamo? Il sottosegretario Mantovano e i ministri hanno agito correttamente”. Il riferimento è alla gestione del caso del tunisino Almasri, la cui scarcerazione e successiva espulsione hanno sollevato polemiche.

Il precedente Berlusconi e il ruolo della magistratura

Tajani richiama un episodio del passato per rafforzare la sua tesi: l’avviso di garanzia ricevuto da Silvio Berlusconi nel 1994, proprio mentre presiedeva il G7 di Napoli. Anche in quel caso, il provvedimento giudiziario fu percepito come un “attacco politico”.

Secondo il vicepremier, dietro questa vicenda c’è una parte della magistratura che non si limita ad applicare la legge, ma tenta di influenzare le scelte politiche. “Ogni volta che si tocca qualcosa sulla giustizia, parte l’attacco. Fu così contro Berlusconi, poi per Salvini, ora tocca a Meloni”, afferma Tajani, denunciando una battaglia che si ripete ogni volta che si discute di riforme.

L’accusa è chiara: una parte della magistratura non rispetterebbe la separazione dei poteri, cercando di ostacolare il lavoro del governo con atti giudiziari dal forte peso politico. Il dibattito resta aperto, ma una cosa è certa: il rapporto tra politica e giustizia in Italia continua a essere una delle questioni più controverse del panorama istituzionale.

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ultimo aggiornamento: 29 Gennaio 2025 9:51

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