La guerra in Ucraina, la vittoria di Putin alle elezioni in Russia e il grande sogno di Silvio Berlusconi: parla Antonio Tajani.
Sono stati molteplici gli argomenti affrontati dal leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del suo intervento televisivo a ‘Stasera Italia’, su Rete 4. Il politico ha affrontato le vicende di attualità che riguardano in particolare la guerra in Ucraina e il recente successo di Putin alle elezioni in Russia. Non è mancato anche un retroscena sul “grande sogno di Silvio Berlusconi“.
Tajani svela il sogno di Silvio Berlusconi
Affrontando il tema dei conflitti nel mondo ed in particolare dell’ipotetico intervento della Nato o dell’esercito italiano nella guerra in Ucraina, Tajani ha subito detto: “L’Europa deve contare di più anche all’interno della Nato e per avere una difesa europea serve anche uno strumento finanziario. Ci deve essere equilibrio fra Europa e Stati Uniti”.
Sul ritorno alla leva obbligatoria, il ministro degli Esteri ha detto: “Non mi pare sia all’ordine del giorno. Io sono favorevole ad una difesa comune europea, ad un esercito europeo. Era il grande sogno di Silvio Berlusconi“.
Le parole sull’Ucraina e Putin
Parole che hanno fatto seguito a quelle sulla vittoria di Putin in Russia alle recenti elezioni presidenziali e che si inseriscono nel contesto della guerra in Ucraina: “Putin si sentirà più forte. Non so cosa potrà fare più di quello che ha fatto. Continuerà ad attaccare l’Ucraina, troverà resistenza da parte di Kiev, ma l’obiettivo che noi abbiamo come italiani e come europei e occidentali è quello di proteggere l’Ucraina e fare in modo che non venga sconfitta e invasa per poi dar vita ad una trattativa di pace”, ha dichiarato Tajani.
“Noi certamente non invieremo militari a combattere in Ucraina. Non lo farà la Nato per sostenere l’industria della difesa europea. Noi daremo aiuto economico e politico e invieremo mezzi e strumenti perché non vogliamo che l’Ucraina venga invasa e perché è lo strumento migliore per far sedere i due contendenti al tavolo della pace“.