Antonio Tajani accusa Putin, parla del ruolo della Cina come minaccia globale e rilancia la necessità di fermare l’occupazione di Gaza.
Nel contesto di una crescente instabilità internazionale, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha preso posizione su due dei conflitti più gravi del momento. La guerra tra Mosca e Kiev e il dramma in corso in Medio Oriente. Come riportato da adnkronos.com, le sue parole, pronunciate durante il programma Restart su Rai 3, tracciano un quadro complesso in cui Russia, Cina. E le tensioni israelo-palestinesi sono strettamente intrecciate.
Tajani: “Putin ha preso in giro Trump”, la Cina preoccupa più della Russia
Commentando il ruolo del presidente statunitense Donald Trump nella crisi ucraina, Tajani ha rivelato: “Putin ha un po’ preso in giro il presidente degli Stati Uniti (Donald Trump, ndr) che tanto si era speso per arrivare a un incontro”, riferendosi ai tentativi falliti di negoziato tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.
Il ministro ha poi delineato la posizione strategica degli Stati Uniti verso l’Est: “Trump è preoccupato soprattutto per il confronto con la Cina a lungo termine”, aggiungendo che “considera più pericolosa la Cina della Russia perché la Cina ha un progetto strategico globale per sostituirsi con suoi alleati Iran, Corea del Nord e Russia agli Stati Uniti e all’Occidente”.
Tajani ha anche criticato una recente immagine proveniente da Pechino: “Quella scattata a Pechino con i leader attorno a missili, carri armati, bombe e truppe minacciose non era un’immagine a favore della pace. Non credo l’India sia parte di questa strategia.”
Medio Oriente, Tajani: “Mi auguro che Netanyahu si fermi. Serve uno Stato palestinese”
Spostando lo sguardo sul fronte mediorientale, Tajani ha espresso preoccupazione per l’escalation in Israele e Gaza. “Io mi auguro che Netanyahu si fermi. La soluzione non è l’occupazione di Gaza o della Cisgiordania, noi siamo favorevoli alla costruzione di uno Stato palestinese”, ha dichiarato.
Il capo della Farnesina ha sottolineato la necessità di mettere fine alle violenze: “Dobbiamo evitare la distruzione, dobbiamo evitare la carneficina e salvare gli ostaggi, che sono vittime innocenti”, esortando il premier israeliano a “un senso di responsabilità”.
