Il ministro Tajani, ribadisce l’appoggio all’Ucraina, confermando che l’Italia invierà armi solo per l’uso sul territorio ucraino.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la posizione dell’Italia durante il Consiglio Affari Esteri a Bruxelles: il governo continua a supportare l’Ucraina, senza cambiare la sua linea politica sulla fornitura di armi. “Noi stiamo dalla parte dell’Ucraina e continueremo a sostenerla,” ha dichiarato Tajani, sottolineando però la necessità di lavorare in parallelo per una soluzione pacifica al conflitto.
L’Italia sostiene l’Ucraina e cerca la pace
Il ministro ha rimarcato l’importanza di una conferenza di pace, come quella svoltasi in Svizzera, alla quale possano partecipare attori globali fondamentali come Cina, India, Brasile e Russia. Secondo Tajani, questo tipo di incontri rappresentano un’opportunità per mediare e avvicinare le parti in conflitto, evitando un’escalation pericolosa.
Il ministro ha poi espresso speranza nel coinvolgimento della Cina come elemento diplomatico per contenere le tensioni. “Io mi auguro che la Cina possa svolgere un ruolo positivo, per far comprendere alla Russia che non bisogna continuare con questa guerra insensata,” ha affermato, riferendosi alla capacità della Cina di esercitare pressioni sulla Russia affinché ponga fine alle ostilità.
Le preoccupazioni sono state però espresse per il coinvolgimento di militari nordcoreani nel conflitto, un segnale visto come destabilizzante e potenzialmente pericoloso.
Le armi italiane: difesa esclusivamente in territorio ucraino per Tajani
Tajani ha chiarito la posizione del governo italiano sul tema delicato della fornitura di armi. “Per quanto ci riguarda, noi continueremo a seguire la linea che abbiamo sempre seguito, quella dell’utilizzo delle nostre armi all’interno del territorio ucraino,” ha affermato con fermezza. Questo significa che l’Italia fornisce armi esclusivamente a Kiev per la difesa del proprio territorio, nel rispetto delle normative internazionali e degli accordi presi con i partner internazionali.
Il sostegno militare, per Tajani, non rappresenta una contraddizione rispetto all’impegno per la pace: “Questo non vuol dire che non si debba contemporaneamente lavorare per la pace, lo abbiamo sempre detto. Siamo favorevoli ad una conferenza di pace, come quella che c’è stata in Svizzera, con la presenza però dei russi, dei cinesi, degli indiani, dei brasiliani.”
Il ministro ha quindi evidenziato la necessità di evitare ulteriori escalation e mantenere alta la pressione diplomatica per risolvere la crisi attraverso il dialogo. Tajani ha concluso ribadendo che la posizione dell’Italia resterà coerente: difesa dell’Ucraina e sforzi costanti per una pace stabile e duratura.