Le parole del responsabile delle carceri dei talebani: “Le amputazioni sono necessarie per garantire la sicurezza interna”.
Afghanistan, i Talebani valutano il ricorso alle amputazioni delle mani e alle esecuzioni per garantire la sicurezza nel Paese. A rivelarlo è il mullah Nooruddin Turabi, che fu ministro della Giustizia e ministro per la Protezione della Virtù e la Persecuzione del Vizio che nel nuovo regime si occupa del sistema carcerario.
I talebani, “Le amputazioni punitive sono necessarie”
“Le amputazioni punitive sono necessarie per garantire la nostra sicurezza interna“, ha dichiarato Turabi in diverse interviste che hanno fatto il giro della stampa internazionale. Il mullah ammette che queste punizioni potrebbero non avvenire in pubblico, come accadeva anni fa, quando le esecuzioni e le punizioni di piazza servivano da deterrente per scoraggiare le persone e rafforzare il clima di terrore sul quale si fondava il regime.
I timori per le donne
Al momento nessuno parla (almeno pubblicamente) della lapidazione delle donne, ma il timore è che anche questa pratica possa riprendere quando si spegneranno i riflettori dei media occidentali e dei governi occidentali. I talebani al momento hanno bisogno di un riconoscimento internazionale e per questo devono muoversi con cautela.
Herat, corpi esposti in piazza
Ad oggi le notizie che arrivano dall’Afghanistan sono tutt’altro che incoraggianti. Come riferito da TGCOM24, un testimone ha raccontato di aver visto un uomo impiccato ad una gru nella piazza principale di Herat. Secondo la ricostruzione fornita dal testimone, altre tre persone sono state esposte in altre piazze. I quattro sarebbero stati catturati mentre prendevano parte ad un rapimento.