Spariti da Milano Tamunga e Ciccio Pakistan, i boss super-ricercati della ‘Ndrangheta

Spariti da Milano Tamunga e Ciccio Pakistan, i boss super-ricercati della ‘Ndrangheta

Tamunga e Ciccio Pakistan sono spariti da Milano. I due boss super-ricercati hanno fatto perdere le proprie tracce ormai da diversi mesi.

MILANO – Tamunga e Ciccio Pakistan sono spariti da Milano. Risultano anche i loro nomi nell’elenco di massima latitanza stilato dal Viminale. Secondo le informazioni riportate dal Corriere della Sera, i due latitanti della ‘Ndrangheta hanno fatto perdere le proprie tracce da diversi mesi.

Il rischio di una latitanza all’estero è molto alto e per questo gli inquirenti si stanno attivando i contatti anche con la polizia del Sud America per provare a risalire al nascondiglio dei due boss.

Dove si è nascosto Tamunga?

Non è chiaro il nascondiglio di Tamunga ma, secondo gli inquirenti, Giuseppe Morabito (questo il suo vero nome) potrebbe aver trovato rifugio in Sud America. Il Paese più probabile sembra essere il Brasile ma non si escludono gli altri Stati visto che ha diversi appoggi.

Il boss della ‘Ndranghetà deve scontare una condanna di 30 anni per traffico di droga. Da giugno scorso ha fatto perdere le sue tracce e finora gli inquirenti non sono riusciti a risalire al suo nascondiglio.

Fonte foto: https://www.facebook.com/carabinieri.it

Dove si nasconde Ciccio Pakistan?

Contemporaneamente a Morabito è sparito anche Francesco Pelle, detto Ciccio Pakistan. La sua è una storia particolare visto che nel 2006 è rimasto su una sedia a rotelle vittima di un agguato. Da qui si è riaccesa la faida con i rivali Nirta che ha portato alla morte di Maria Strangio e alla seguente strage di Duisburg.

Il boss era stato arrestato nel 2008 in una clinica di Pavia e poi scarcerato per completare le cure. Quando la sua condanna all’ergastolo è diventata definitiva il latitante ha fatto perdere le sue tracce e molto probabilmente è scappato all’estero. Un nascondiglio che continua a non essere conosciuto dalle autorità italiane.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/carabinieri.it