Il Tar di Bari riapre le scuole, quello di Lecce le richiude. Decisiva l’ordinanza della Regione.
BARI – Il Tar della Puglia ha sospeso l’ordinanza della Regione sulla chiusura delle scuole. I giudici, come riportato dall’Ansa che cita il Codacons di Lecce, hanno accolto il ricorso di un gruppo di genitori.
“L’ordinanza – si legge nelle motivazioni del Tribunale – interferisce, in modo non coerente, con l’organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal sopravvento Dpcm 3 novembre 2020. Il provvedimento colloca la Puglia tra le aree a media criticità e persino per le aree ad alta criticità prevede la didattica in presenza delle scuole elementari“. Decisione che porterà da lunedì 9 novembre il ritorno dei più piccoli in classe nel rispetto delle norme anti-Covid.
Il Tar di Lecce: “Scuole chiuse”
Poco dopo la sentenza del Tar di Bari, i colleghi di Lecce hanno rigettato le richiesta dei genitori. L’ordinanza, secondo i giudici salentini, deve essere rispettata.
L’ordinanza della Regione
Un rebus che è stato risolto da una nuova ordinanza della Regione Puglia che riporta le elementari e le medie in classe. “Nessuno potrà essere obbligato a ritornare in classe in presenza – ha detto il governatore Emiliano, riportato dal Corriere della Sera – e le eventuali assenze saranno giustificate […]“.
Scuole chiuse in Puglia, Emiliano: “Scelta dolorosa”
La chiusura delle scuole, decisa a fine ottobre, era stata spiegata da Michele Emiliano ai microfoni di Sky Tg24: “Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi. Da questo provvedimento restano escluse le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria. Abbiamo verificato che l’aumento dei contagi è coinciso con il ritorno in classe degli alunni“.
“Abbiamo toccato il picco storico con quasi 800 nuovi casi – aveva aggiunto il governatore – un numero che ci ha portato alla decisione dolorosa di obbligo della didattica a distanza in tutte le scuole. L’inizio dell’incremento nella regione coincide con la riapertura degli istituti ed è bene che il governo se ne renda conto“.
Coronavirus, cosa prevede il dcpm del 3 novembre sulla scuola
Nonostante le richieste di Pd e del ministro Speranza di chiudere tutto nelle zone rosse, nel dpcm del 3 novembre è stata salvaguardata la didattica in presenza fino alla prima media.
La Dad, invece, ritorna per i licei (in tutta Italia) e per la seconda e terza media. Questi due anni dovranno stare a casa solo nelle zone a più alto il rischio. Stabilito anche l’obbligo della mascherina quando si sta seduti.